Bavella super-Trekking
Mentre gli altri tornano verso l'Italia, Zorro, Zorra Orsetta e Conillo affrontano le vertiginose pareti del Balegorn... Cioè, volevo dire della Bavella! Ma le pareti della Bavella sono davvero vertiginose (non a caso abbiamo scelto queste rocce per girare il "Balegorn" di Lux Alibi) e questo trekking di 3 giorni tutto fuori sentiero e abbarbicati alle rocce è stato una fantastica conclusione delle sia pur brevi vacanze di quest'anno. Si, credo che queste siano state le più brevi vacanze estive della mia vita, ma sono tante le cose che bollono in pentola e reclamano la mia presenza...
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Finita l'avventura in kayak, approfittiamo di un limpido fiume attraversato da un ponte genovese medievale per toglierci di dosso il sale dell'ultima avventura e ripartiamo alla volta dei Monti della Bavella.
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Lasciamo la Zorromobil con i kayak in un parcheggio montano e ci avviamo su per...
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...le creste della Bavella.
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Conillo è esaltato da tutta questa verticalità e...
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...e si mette dove può vedere il panorama, anche se con le orecchie un po' schiacciate.
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Sylvia, durante la salita.
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Io, durante la salita. Le forme delle rocce intorno a noi sono meravigliose.
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Il tramonto ci coglie in cresta: da dove ci accamperemo si ha questa fantastica visuale.
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Dormiremo qui, presso questo piccolo arco di pietra, in uno dei pochissimi punti piatti in cui si può posare un paio di saccappeli. Il vento è forte e ci imbacucchiamo come possiamo.
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La sera ci viene a trovare un muflone e gli scatto questo spettacolare primo piano! Ma come non lo vedete? Guardate meglio, dai, sta proprio al centro della foto!!
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La mattina all'alba (si, molti montanari avrebbero da ridire, ma per me le 7 sono "l'alba"), scatto questo panorama di 3 foto unite che mi piace tantissimo.
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Si riparte e le creste della Bavella diventano sempre più impressionanti.
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Il percorso si svolge tutto fuori sentiero, ma qualcuno prima di noi ha lasciato degli omini di pietra ad indicare dove è passato. In molti punti, come questo, bisogna scendere o salire uno per volta e poi passarsi gli zaini.
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Sylvia mira la valle: c'è un vento fortissimo che si incanala: guardate le orecchie di Conillo come sventolano!
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Il "sentiero" continua qui.
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Rimango incantato di fronte alla maestosità di queste guglie rocciose, che meraviglia assoluta!!
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Un altro passaggetto fra le rocce.
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Uno splendido pino. Ci fermeremo a mangiare qui, anche se è prestissimo abbiamo una fame da lupi. (Panorama di 2 foto)
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Conillo cambia zaino.
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Altre creste rocciose.
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Sylvia ogni tanto parte sicura che troverà il passaggio giusto, ma in questo caso mi sa che anche lei si sta convincendo che conviene cercarlo altrove...
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Splendidi scheletri di ginepro sulla cresta battuta dal vento.
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E finalmente eccola, la Purcaraccia, la vallata che vogliamo (e che soprattutto speriamo di riuscire a) seguire scendendo.
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Sono le 19:30, siamo scesi al livello della foresta e da un po' stiamo cercando un posto per dormire... ma niente!!
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Le 20:00, sta facendo quasi buio, ma ancora non si trova un posto adatto a stendere un paio di saccappeli, qui tutto è roccioso e ripidissimo.
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Alla fine troveremo questo grosso sasso piatto e passeremo una notte che sarebbe stata splendida se non fossimo stati perseguitati da delle odiose zanzare.
Non ci aspettavamo le zanzare quassù e la zanzariera è rimasta in macchina :-( -
Procediamo la discesa lungo il fondo della valle, fra alberi e alte pareti rocciose: speriamo che compaia presto l'acqua che le nostre scorte sono finite.
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Che formazioni rocciose, eh? Sembra il pianeta di Avatar!
Come potete immaginare non sempre è possibile seguire il fondovalle: ogni tanto ci sono alti salti di roccia e bisogna cercare una via lateralmente... -
...Questo è uno dei casi, non ci siamo arrampicati sull'albero tanto per fare qualcosa: salire in cima all'albero e da questo passare sulla roccia a destra è l'unico modo per continuare!
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E finalmente ecco l'acqua: ora di una breve pausa e di qualche sguazzo!
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Un paio di ore dopo siamo nella Purcaraccia classica, quella dei grandi scivoli di granito che si raggiunge anche con il sentiero (e che purtroppo è parecchio affollata).
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Continuiamo il cammino.
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Fra gli scivoli e le cascate della Purcaraccia.
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Fra gli scivoli e le cascate della Purcaraccia.
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Si fa l'autostop per tornare a riprendere l'auto.
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Passiamo la penultima notte accampatati fra i pini, questa volta le zanzare non ci fregano!
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Il giorno seguente seguiamo il Rio Fiumicelli, un percorso di arrampicate e tuffi che si può fare senza corde.
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Le foto che seguono mostrano noi che sguazziamo nel Rio Fiumicelli... Non c'è molto altro da dire.
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Rio Fiumicelli
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Rio Fiumicelli
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Rio Fiumicelli
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E così finisce la nostra avventura in Corsica.
Ciao a tutti!
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