L'Isola dei Fricchettoni
Nessun edificio, nessun servizio, solo, ad un quarto d'ora a piedi, un bar minimarket per i rifornimenti (molto mini e poco market); per il resto la natura regna incontrastata: da un mare assolutamente blu sorge una grande spiaggia di sabbia gialla con cui il vento gioca creare ripide dune. Su queste dune crescono alberi secolari di cedro (secondo me sono ginepri) che ombreggiano le tane delle decine, forse centinaia, di... fricchettoni che trascorrono qui l'estate.
Ci sono tane più temporanee (tipo la mia) di chi si ferma solo una o due settimane: una tendina o poco più; e ci sono le tane di chi ci passa tutta l'estate: niente tenda ma una grande zanzariera stesa fra gli alberi, amache, sedili e angolo cottura.
In spiaggia è di rigore il completo adamitico, e ho visto molte poche eccezioni a questo “costume” locale. C'è sempre qualcuno che prende il sole o fa il bagno, ma non c'è mai folla e non ci sono ombrelloni o sdraio, mentre le tane sono poco visibili nascoste fra gli alberi: l'immagine che si crea è quella di un luogo intatto e lontano dalla civiltà, ma abitato da questa strana tribù nuda e abbronzata: fantastico!
Camminando abbarbicati alle rocce per una buona mezz'ora si arriva ad un'altra spiaggia, simile ma più piccola della principale. La selezione creata dalla lunga distanza (50 min a piedi dal mini-mini-market su un sentiero tutt'altro che confortevole) fa sì che le persone di questa spiaggia siano riunite in una specie di piccola comunità e si conoscano tutte fra loro. Hanno anche scavato un pozzo che li rende autosufficienti per bere!
Esiste anche una terza spiaggia, come paesaggio la più bella di tutte, con canyon dall'aspetto lunare che si aprono alle spalle delle dune: è per fricchettoni più eremitici in quanto si raggiunge solo con un difficile sentiero di 2 ore e mezza che scavalca una montagna...
Tramonto sulla spiaggia
Una ragazza danza con passi eleganti e acrobatici da balletto classico, indossa una cintura con dei campanellini che suonano al ritmo dei suoi movimenti, sta proprio sul bagnasciuga dove ogni onda si colora con i riflessi del tramonto. Bellissimo.
Poco più in là c'è chi si cimenta con le giocolerie lanciando in aria le palline colorate, mentre una giovane coppia gioca sulla spiaggia con i loro due piccolissimi bambini, poi c'è un tizio che fa Thai Chi Chuan ed è completamente assorto nei suoi movimenti, infine ci sono altri che, semplicemente, chiacchierano o fanno l'ultimo bagno prima che vada via il sole.
Io passeggio sulla spiaggia chiacchierando con Angel, un curiosissimo personaggio che ho conosciuto oggi: nato in sud Africa, vive fra Londra, Goa (India) e la Nuova Zelanda; ha viaggiato in tutto il mondo, anzi, diciamo che il viaggio è la sua principale occupazione da quando ha smesso di fare il medico...
Partenza
La piccola nave si allontana dall'isola: i miei giorni qui sono finiti, io sto seduto con gli occhi chiusi e sfoggio un sorriso che ricambia quello del sole... le ultime immagini che ho della spiaggia sono quelle di una giovane tedesca biondissima bellissima che passeggia sventolando un pareo arancione e di Angel che si allontana all'ombra di una gigantesca foglia verde dell'Ikea che gli ho regalato (io l'avevo trovata fra gli alberi vicino alla mia tenda, è enorme) e che lui ha entusiasticamente definito: “un regalo veramente psichedelico”.
La nave beccheggia sulle onde, decido di aprire gli occhi e, sempre con questo sorriso, di scrivere questa storia.
Volete sapere dov'è e come si chiama quest'isola? Io però non voglio “gridarlo” su Internet scrivendolo direttamente qui, però potrei dirlo sottovoce a chi è dello spirito giusto...
(ovviamente il segnalino sulla mappa l'ho messo appositamente in un punto sbagliato :-)