Costa Rica: nella giungla inesplorata!!
Siamo in Costa Rica, nel parco nazionale Braulio Carrillo. Tre Zorri: Matteo, Maurilio e il Macaco, si lanciano nell'esplorazione della valle del Rio General, che nessuno ha mai percorso prima di loro. Le cartine approssimative e sbagliate, la pioggia battente, la vegetazione fittissima, i tanti precipizi e fiumi in piena renderanno il percorso parecchio impegnativo ai 3 zorri, tanto che per fare 37Km impiegheranno 10 giorni... Purtroppo la pioggia frequentissima ha reso anche molto difficile fotografare la nostra avventura, che quindi non è documentata come avrebbe meritato... (Il viaggio in Costa Rica è diviso in 3 album fotografici, questo è il secondo. I primi giorni in Costa Rica li trovi qui; Cosa è successo dopo, a nord, sta qui.)
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Per evitare domande imbarazzanti all'ingresso del parco, tipo: "Se il sentiero più lungo dura 2 ore che ci fate con quegli zaini?", o affermazioni del tipo: "Ehi ragazzi, occhio che il parco chiude alle 17", per evitare queste cose, passiamo abusivamente attraverso una zona di pascolo e raggiungiamo il parco fuori da ogni sentiero...
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Nuovamente accampati: alla fine in un giorno facevamo poco più di un chilometro, in buona parte sotto la pioggia.
Tutto è bagnato e la videocamera cessa di funzionare con un ultimo messaggino: "Umidità rilevata nel nastro magnetico"... Temo che non vedrete un video che racconta la nostra avventura :-( -
Qui siamo in un paludone veramente bellissimo: bisognava stare attenti a dove si camminava per non sprofondare nell'acqua melmosa fino alle anche o peggio, ma era un posto splendido!
Purtroppo le foto non rendono affatto la bellezza del luogo: pioveva e le facevo al volo riparato da una busta di plastica. -
Col cavolo!!
Il torrente inizia subito a fare una cascatella dopo l'altra, e ognuna è un po' più alta della precedente, alla fine cominciano le cascate vere, roba che Angileri ci sarebbe andato in brodo di giuggiole (ed anche noi, ad avere l'attrezzatura!).
Come se non bastasse si mette a piovere e va subito in piena, ma si sa, qui tutti i pomeriggi dopo le 15 piove. -
Dopo un percorso a dir poco rocambolesco, seguendo il torrente a volte sulle rive a volte, più spesso, a distanza (dove si inforrava e faceva salti), dopo due calate di una ventina di metri fatte sui cordini dell'amaca e cercando di incastrarci fra le piante per non franare giù, dopo tutto ciò e tutto sotto la pioggia, veniamo premiati campeggiando a due passi da questa splendida cascata.
Questa cascata è considerata uno dei punti più belli del Braulio Carrillo e compare in molte cartoline, ma sono tutte foto scattate dall'elicottero: noi siamo i primi a metterci veramente piede! Peccato che continui a piovere maledettamente, altrimenti un bagno ci stava tutto... -
Il giorno delle scalate: cominciamo con questa salita di una ventina di metri su terreno pessimo (fango e roccia friabile), ma ne faremo tante altre in su ed in giù. In effetti stiamo raggiungendo la grande vallata del Rio General, ma anche qui il problema è entrarci: tutti i costoni sono a picco per molte decine di metri e noi per scendere abbiamo solo i cordini delle 3 amache legati insieme!!
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Si, ce l'abbiamo fatta! Ma purtroppo non ho immortalato la calata che ci ha più spaventato di tutta la vacanza: il punto migliore che abbiamo trovato è un precipizio di 13 metri di cui un pezzetto in strapiombo, tutti fatti solo a forza di braccia (niente discensori, non li avevamo) aggrappati alle corde delle amache giuntate insieme! Senza contare le orde di scimmie urlatrici che imitavano king kong e che minacciosamente si avvicinavano a noi fastidiosi intrusi mentre stavamo appiccati alla parete.
Quando arrivavi giù l'adrenalina sprizzava dalle orecchie!
Ci scoccia tantissimo di non avere foto di questa discesa, ma le emozioni erano così forti che nessuno di noi ha pensato alle foto.
Poco dopo eccoci qui, nella valle principale: sullo sfondo si vede il torrente che abbiamo seguito in questi giorni che raggiunge il fiume per una via più diretta della nostra. -
...solo che nel frattempo il fiume cresce sempre di più grazie a nuovi affluenti! Cosa succederà prima? Si aprirà la valle o diventerà tanto grande da essere inguadabile?
In realtà quelli che vedete nelle foto sono i guadi più semplici, quelli che potevamo fare ognuno per conto suo (e quindi Matteo poteva restare indietro o andare avanti per scattare le foto): la maggior parte erano molto più impegnativi e ci dovevamo reggere a vicenda, tipo catena umana. Ovviamente, stando agganciati l'un l'altro in mezzo alla corrente trascinante, sarebbe stato impensabile scattare delle foto...
Per fare il penultimo guado (alla fine saranno una ventina), che è stato il più difficile, abbiamo impiegato 20 minuti a trovare un punto adatto e 50 minuti per la traversata vera a propria!! -
"Ancora otto chilometri??!!...." Maurilio a fine trekking.
Vuoi vedere la terza ed ultima parte della nostra grande avventura in Costarica?
La trovi qui!
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