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Dove eravamo rimasti? Ah, si, a come il Macaco avrebbe fatto ad avere gli scarponi bagnati per il resto del viaggio...
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Questo il percorso che faremo, di 7 giorni, da sud a nord. L'anellino verde è un giro sulle creste più alte della zona.
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Ma per fare questo trekking bisogna arrivarci, superando 20 Km di strade sterrate e 45 km di lago!
A fartelo fare ci pansa un pastore della zona che si è attrezzato e scucendoti 50 euri a persona (80 dollari NZ) ti viene a prendere in un paesino e ti porta fino alla partenza del percorso, dall'altra parte del lago.
Lo fa 2 volte la settimana, a orari fissi (questo vuole anche dire che se ti sei scordato qualcosa di fondamentale non è che ti giri e torni indietro). -
Il pastore alla guida del motoscafo. A destra si intravede la mappa dei 45 Km di lago/fiordo che dobbiamo percorrere per arrivare all'inizio del trekking, nel punto più a nord.
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Appena sbarcati veniamo avvolti dalla bellezza pura: le foreste più magiche che io abbia mai visto!!
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Il Macaco fra le felci.
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Vegetazione sul fiume.
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Rami
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Stiamo risalendo questo fiume: impiegheremo due giorni per arrivare al passo che si trova al termine di questa valle.
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Vedete il triangolino rosso sul tronco accanto a Marty? Quei triangolini indicano il percorso: non c'è un vero e proprio sentiero, l'itinerario consiste nel seguire i triangolini (come "Unisci i puntini" sulla Settimana Enigmistica)... Se è un po' che cammini e non vedi triangolini, allora hai sbagliato strada.
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Ve lo dico subito: questa foresta era talmente bella che ho messo un sacco di foto, era un peccato saltarle, quindi godetevele e zitti!
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La foresta nel Dusky Track.
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La foresta nel Dusky Track.
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Tutto il percorso è una lotta continua con le sabbie mobili (perchè si chiameranno sabbie quando in realtà è quasi sempre fango schifosissimo?). Basta distrarsi un attimo per sprofondare fino alle ascelle: qui il Macaco sta saggiando un punto pericoloso.
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Io che cerco di non finire nel fango. Le ghette in questi posti sono assolutamente indispensabili!!
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Arriviamo alla Hut. Le hut sono casette di legno ad uso degli escursionisti, l'equivalente neozelandese del Ministero dell'Ambiente ne mantiene oltre mille, sparse fra le varie montagne del paese!
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Trappolone: vedete il triangolino rosso al centro, accanto a Marty? Ebbene, se andrete dritti verso il triangolino, come falene con la candela, finirete per sprofondare per l'eternità!
In realtà questa non è un granché come trappola: si vede benissimo che c'è l'acqua, ma ce ne sono di altrettanto sprofondanti e mooolto meno visibili. -
Alberi di Avatar.
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La foresta nel Dusky Track.
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La foresta nel Dusky Track. Panorama fatto da Marty su mie indicazioni. (clicca sulla lente in alto per ingrandire il panorama :-)
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La foresta nel Dusky Track.
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Quando c'è da attraversare il fiume siamo forniti di ponti tibetani d'acciaio. Attraversiamo con molta cautela: abbiamo tutti la sensazione che se scivola un piede dal cavo ci si può fare veramente male (soprattutto se l'altro piede va dall'altra parte) e il cavo, guarda caso, è un po' umido!
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La foresta nel Dusky Track.
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Stiamo salendo di quota.
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Arriviamo al limite in altezza della foresta e comincia a piovere, ma ormai la hut è vicina.
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Eccoci alla hut, speriamo bene per il tempo, domani ci serve il sole! Abbiamo infatti previsto di fermarci qui 2 notti e passare il giorno ad esplorare le creste montuose che ci circondano, alte circa 2000 metri. (Ricordate l'anellino verde nella mappa che vi ho mostrato all'inizio?)
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No!!!! Il giorno dopo piove, c'è un vento terribile e pure la nebbia!
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Molliamo? Manco per sogno! Facciamo lo stesso il nostro giro in montagna sotto le condizioni più avverse... Anche se non saliamo troppo in alto: buttarsi in mezzo ai banchi di nubi in cui non si vede nulla non ha senso.
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Passeggiata nella pioggia.
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Passeggiata nella tempesta. Non si vede che piove a dirotto perchè è talmente buio che la macchinetta fotografica allunga i tempi di esposizione all'inverosimile e le gocce non compaiono!
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Passeggiata nella tempesta. Lo vedere il macaco con la giaccavvento azzurra?
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Passeggiata nella tempesta. La hut dall'alto.
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Passeggiata nella tempesta.
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Licheni di Avatar.
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Licheni da vicino.
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Licheni di Avatar da vicino.
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Quarto giorno, torna il sole! Così, prima di ripartire per la nuova tappa, decidiamo di tornare fra le montagne di ieri, almeno per un giretto rapido, salendo solo sul monte più vicino.
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Dusky Track, giretto fra laghi e monti.
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Le ultime nuvole viaggiano velocissime regalandoci luci stranissime. Dusky Track, giretto fra laghi e monti.
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Dusky Track, giretto fra laghi e monti.
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Panorama. Il lago in alto leggermente a sinistra del centro è nella direzione della tappa di oggi.
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Dusky Track, giretto fra laghi e monti.
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Dusky Track, giretto fra laghi e monti. Mi vedete in basso a sinistra?
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Piantine
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Piantine
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Dusky Track, giretto fra laghi e monti.
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Alle 11:30 siamo di ritorno, un rapido spuntino e siam pronti a cominciare la tappa di oggi.
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Dusky Track, lungo il percorso di oggi.
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Triangolino rosso: quando non hanno alberi usano triangolini più grandi su paletti.
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Dusky Track, lungo il percorso di oggi. La vedete la teoria interminabile di triangolini rossi?
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Ci affacciamo sulla valle che dovremo risalire nei prossimi 2 giorni.
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La cresta piega verso sud-ovest e finalmente ci affacciamo sul famoso Dusky Sound, il fiordo che dà il nome al nostro trekking.
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Dusky vuol dire Crepuscolare, perchè questo fiordo si chiama così? Il nome glielo ha dato Thomas Cook, che è arrivato qui dopo aver esplorato mezzo mondo e, ormai privo di fantasia per i nomi, avendo scoperto il fiordo al crepuscolo ha pensato bene di chiamarlo Fiordo del Crepuscolo, Dusky Sound.
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Dusky Track, in discesa verso il fondo del fiordo.
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Dusky Track, in discesa verso il fondo del fiordo.
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Dusky Track, in discesa verso il fondo del fiordo.
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Verso la sua foce il torrente Dusky è parecchio largo, ma per traversarlo c'è un fantastico ponte tibetano. Ci facciamo anche il bagno, ma l'acqua è troppo fredda per goderselo davvero.
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Nella hut. Domani inizieremo a risalire la valle.
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Una vecchia frana laggiù in fondo ha portato alla creazione di un lago: dal fondo spuntano i resti della foresta che c'era prima.
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Due contro uno, maledetti!
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Tento di difendermi, ma poi...
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...Decido di inserire la super-velocità.
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Quando abbiamo incontrato questo uccello lo abbiamo battezzato Piccione della Nuova Zelanda, scopriremo poi che si chiama... Piccione della Nuova Zelanda!
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Barbalbero
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Anche in questi due giorni di salita stiamo seguendo un fiume, ma la valle è più ripida e a volte dobbiamo allontanarci dal corso d'acqua che si inforra fra alte pareti.
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Marty, alias EcoZorro, e il sottoscritto.
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Sembra un fotomontaggio, lo so, ma non è così: i muschi qui sono davvero giganteschi oltre ogni immaginazione, se non ci credete guardate la prossima foto...
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Dusky Track, muschi giganteschi.
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Se guardate con attenzione, vedrete che sul tronco al centro in fondo c'è il solito triangolino rosso che indica il percorso.
Ovviamente è una trappola: camminare sul quell'ameno praticello porterebbe ad affondare con tutto lo zaino fino alle ascelle. -
Albero carta.
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Un lago a metà altezza lungo il nostro percorso.
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L'ennesimo ponte tibetano, questo però, così alto e con tutte le rocce sotto, era un po' inquietante.
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Nelle foreste di sequoie giganti del John Muir Trail, in USA, mi lamentavo che il sentiero era troppo attrezzato: qui questo pericolo non si corre, ed i triangolini rossi sono sempre in grado di sorprenderti!
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Dusky Track. In salita fra i muschi giganti.
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Dusky Track. In salita fra i muschi giganti.
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Dusky Track. In salita fra i muschi giganti.
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Siamo quasi al passo che ci porterà nell'ultima valle. Lì sotto vedete il lago, a mezza altezza nella valle, che vi ho mostrato qualche foto fa.
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Verso il passo.
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Fiori alpini...
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...E pappagalli alpini. Si, esatto, questo tizio è un Kea, l'unico pappagallo alpino del mondo, che abita sulle vetta della Nuova Zelanda. Guardate le penne che belle che sono!
Non è molto difficile da avvicinare, anzi: se vi vede corre ad impicciarsi... e bisogna sbrigarsi a chiudere gli zaini per evitare che ci si infili dentro alla ricerca di qualcosa di interessante. -
Una drosera, pianta carnivora.
Questa pianta è molto stupida e ha sbagliato tutto: se ne sta qui in cima ai passi, dove di insetti praticamente non ce ne sono, mentre nei fondovalle imperversano sciami di moscerini mannari pungicanti in quantità tali che potrebbero nutrire miliardi di drosere. -
Comincia la discesa nell'ultima valle del nostro trekking.
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I boschi d'alta quota qui sono molto contorti ed affascinanti.
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Alberi, muschi, ruscelli...
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Ogni ciuffo di muschi è in realtà costituito da innumerevoli varietà di muschio, tutte con forme differenti e bizzarre.
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Che dire? Talmente tanti tronchi che la foto diventa quasi astratta... Uno dei miei scatti preferiti.
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Ultima notte nel Dusky Track. Io e il Macaco in lettura: l'ebook reader è stata una grande scoperta, permette di portarsi in viaggio decine e decine di libri... Con il peso di uno solo! Il mio l'ho anche riempito di cartine della Nuova Zelanda.
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Venivamo da lassù. Oggi, l'ultima tappa!
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Le foreste delle Fiordland sono fra le più belle che io abbia mai visto, un'emozione ed una bellezza indimenticabili!
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Ed eccoci, tutti e 5, alla fine del trekking! Si, perchè non eravamo solo 3: con noi, in versione eterica, c'erano anche due altri grandissimi amici-Zorri. Da sinistra verso destra:
Marty (EcoZorro), Scott (Oz-Zorro), Matteo cioè io (Zorro), Maurilio (Zorro), Andrea (Zorro Macaco).
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