le isole Lofoten

sorvolando la costa norvegese veniamo assaliti dall'atroce dubbio che forse gli abiti che abbiamo con noi non ci salveranno dal morire assiderati, per fortuna che una volta atterrati a Bodo troveremo che la situazione è meno grave di quanto avevamo temuto

dopo quattro ore di battello giungiamo infine a Moskenes, uno dei tanti paesi di pescatori delle isole Lofoten. Certo, quei nuvoloni neri non fanno pensare a niente di tranquillo ma confidiamo nel fatto che qui il tempo cambia molto velocemente.

ci tuffiamo subito alla scoperta del luogo che ci ospita e per prima cosa veniamo avvinghiati da un odore repellente.

ma che roba è?

stoccafissi. Le isole sono famose nel mondo (specialmente in italia che è la prima importatrice) per la pesca e la lavorazione del merluzzo. Qui ovunque si trovano filari di merluzzi messi ad essiccare, tanto che poi l'odore, fortissimo, entra a far parte del paesaggio

definiamo i nostri piani per esplorare la zona

ci facciamo lasciare da un battello ad un piccolo molo. Secondo le carte da li potremo arrivare ad una spiaggia altrimenti irraggiungibile e poi, inventandosi qualcosa, congiungerci con un sentiero che ci permetterà di tornare da dove siamo partiti.
Un momento, ma se ci riusciamo la spiaggia non sarà più irragiungibile!!

queste sono delle Rorbu, ricoveri che i pescatori utilizzavano nei periodi di pesca. Oggi sono una attrazione per i turisti che possono affittarle

inizia la nostra avventura, la barca ci ha appena mollato sul pontile

nonostante non ci sia il sole veniamo comunque subito catturati dai colori splendenti che abbiamo intorno

ci avviamo alla spiaggia

vabbè, in fondo pensavo fosse più difficile da trovare!

giungiamo in vista della spiaggia di Bunes

si apre un piccolo spiraglio di luce che fa intuire come possano esplodere i già meravigliosi colori del paesaggio. Cominciamo a chiedere che le nuvole si spostino.

ci viene voglia di salire un pò sul fianco della montagna per affacciarci anche sulla valle adiacente

Federica alle prese con il sentiero (che non c'è)

la fatica è ampiamente ripagata dalla spettacolare vista

raggiungiamo la spiaggia che ci offre la doppia meraviglia di un torrente che precipita in cento cascate e dolci dune di sabbia finissima

siamo al mare in montagna, il paradiso degli indecisi?

non la smetto di meravigliarmi per l'incredibile spettacolo che ho davanti agli occhi

provare a sorprendere delle pulcinelle di mare è impresa davvera ardua

vista della spiaggia

il gigantesco anfiteatro di roccia che domina la spiaggia. Sotto la nuvola c'era anche una cordata di alpinisti.

anche Federica non sta nella pelle dalla felicità di trovarsi in un luogo tanto bello

vertebra di balena

inizialmente ero preoccupato perchè sembravano delle mine abbandonate sulla spiaggia. Poi non ho capito che erano e mi sono rassicurato

il nostro campo ai piedi della paretona di roccia

senza un orologio non avrei mai capito che erano le dieci di sera. Ecco il perchè di tanto appetito!

riflessi

lasciamo la spiaggia e ci avviamo nell'impresa di cercare un passaggio verso il sentiero che ci permetterà di chiudere l'anello e tornare indietro

il punto da raggiungere è quella sella sulla sinistra. Stimiamo che per arrivare lì ci vorranno almeno un paio d'ore.

toh! ma c'è pure il sentiero, sarà ancora più facile del previsto

Federica comincia ad intuire qualcosa

dopo due ore la nostra meta è esattamente alla stessa distanza di quando siamo partiti, anzi, sembra quasi ancora più lontana...

spaccio a Federica, con alterna fortuna, le tracce delle lepri per improbabili sentieri che ci aiuteranno ad uscire da quest'inferno di sassi e muschio

la meta è sempre più vicina

ad un tratto esce anche il sole

finalmente, dopo sei ore, riusciamo a lasciarci alle spalle il piccolo tratto non segnato come sentiero sulle carte, ora sarà tutto più facile.

appunto! ecco il sentiero che sale verso la sella.

se sulla carta c'è scritto che questo è il sentiero, allora questo è il sentiero!

finalmente arriviamo alla partenza della nostra camminata, si vede sullo sfondo la valle da cui siamo partiti. Autoscatto con riposino. Con 'sto fatto che non fa mai buio, vai avanti finchè il tuo fisico all'improvviso non ti ricorda che stai trasportando da dieci ore uno zaino di venti chili.
Ah, la saggezza del corpo!

uno dei tanti enormi laghi che troviamo una volta arrivati sulla sella, proseguiamo ancora per un piccolo tratto cercando un posto adatto per accamparci per la [i]notte[i] (ecco un modo di dire che qui fa riflettere)

ecco, è in riva a questo lago che vogliamo accamparci!

la luce, i riflessi e i colori di questo posto sono davvero incredibili, l'atmosfera che si respira quassù lascia disorientati, sembra di aver raggiunto un luogo immaginario

finalmente un pò di riposo

il sole splende oltre le cime, deciso a rimanere alto in cielo. Il lago è placido oltre ogni dire e raddoppia il mondo intorno. Le montagne sono oltremodo irrequiete e si manifestano con rombanti cadute di ghiaccio. Noi abbiamo fame oltre che sonno.

la mattina dopo ripartiamo di buon ora, il tempo si mantiene splendido

un'ultima occhiata per un saluto a questo luogo così magico

veduta di tutto il percorso fatto ieri, dalla valle con le casette fino a quassù

si cammina anche sulla neve

arriviamo ad un rifugio che però è chiuso e viene aperto solo su richiesta. Sbirciamo dalle finestre e quello che vediamo non ci ricorda molto i rifugi delle nostre montagne

ecco l'invidiabile posizione in cui si trova il rifugio

continuiamo a scendere e finalmente avvistiamo la nostra meta, quelle casette laggiù in fondo

occhei, quello giù in fondo è il mare, ma la quantità d'acqua che si trova guardandosi intorno mentre scendiamo è incredibile

il sentiero è marcatissimo, sembra che davvero molta gente arrivi fin quassù

l'ultimo tratto del sentiero

siamo arrivati al mare, il giro è finito!

dovunque si guardi ci sono paesaggi da cartolina

siamo alla fine delle Lofoten, nel paese con il nome più corto del mondo.

attraversiamo le isole in pullman, siamo diretti a nord

paesaggi di passaggio

colori assurdi

s'intende forse questo con "specchio d'acqua"?

i tetti di torba con le piante sopra possono non essere una novità, ma che addirittura sopra ci pascolano due pecore io non l'avevo mai visto

questa sera vogliamo raggiungere la spiaggia di Kvalvika. Guarda caso bisogna salire su quelle colline immerse nelle nubi e scendere dall'altra parte

a dispetto delle avversità climatiche eccoci arrivati

la spiaggia è tutta per noi

ma no! Ci sono dei pericolosissimi guardiani che si assalgono non appena ci mettiamo piede

riusciamo a convincere le pecore da guardia che non abbiamo cattive intenzioni, siamo qui solo per vedere il sole di mezzanotte. "Idioti" rispondono le pecore "che volete vedere con tutte queste nuvole?"