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Partiamo all'alba per raggiungere il Pollino. Arrivando abbiamo un po' di problemi con le catene della macchina e la strada ghiacciata, ma alla fine riusciamo ad attrezzarci e cominciare la passeggiata.
Nella foto Tecnozorro in tenuta da neve.
Tra i misteri dell'universo il più misterioso è: cosa ci tiene Tecnozorro nello zaino? -
Da [i]leggera nevicata[/i] si passa decisamente a [i]Tormenta di neve[/i], è ora di tornare indietro... Siamo un po' tristi però perchè non siamo riusciti a vedere i famosi Pini Loricati. A dire il vero sono 2 giorni che andiamo in un sacco di posti senza praticamente riuscire a vedere nulla che sia più lontano di una trentina di metri...
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Questi alberi hanno una corteccia a placche simile a quella della corazza dei legionari romani e sono dei veri e propri fossili viventi, essendo l'albero tra i più rari e il più antico in assoluto in Italia.
Questi aspetti, uniti alle sue forme contorte e tormentate, ne fanno una vera meraviglia della natura. -
Ci infiliamo in macchina, ma fa lo stesso un freddo mortale. Cominciamo a mangiare cioccolata calda, nel senso che per scaldarla ci alitiamo sopra, sennò ci spacca i denti. Inoltre nevica sempre di più e David con il Barone non arrivano.
Poi, alle 5 e 25, quando ormai eravamo pronti ad andarli a cercare coi cani, i due finalmente arrivano.... -
Il cielo continua bellamente a fare fiocchi grossi come patatine, e il nostro ritorno ha un inizio rocambolesco, con la macchina che pattina sul fondo ghiacciato della strada e David che sta per dare l'ordine all'equipaggio di saltare fuori dall'auto in corsa!
Abbiamo riso due giorni pensando alla scena di noi che senza capire nulla lo guardavamo saltare fuori con mosse provate e fulminee.... -
Mentre gli Zorri sono in piena tempesta di neve sul Pollino, gli Zorri continuano il percorso alla scoperta dei tesori artistici della Lucania e tornano a Matera e dintorni.
[b]Il Giro di Silvia Gufina[/b]
Silvia se ne va solitari in giro per Matera...
Questa è una vista della Chiesa di San Pietro Caveoso che sorge ai piedi della rupe dell'Idris, che con la sua prominenza e centralità caratterizza il paesaggio di tutto il Sasso Caveoso.
Al suo interno molto interessante l'effige di una Madonna del XVsec. rappresentata con la borsetta.... sì avete capito bene: ha una borsetta tra le mani! -
Come ultima sosta in quel di Matera, in località Contrada Petrapenta, lungo le spalle della Gravina di Picciano, visitiamo la splendida Cripta del Peccato Originale o Grotta dei Cento Santi: la "Cappella Sistina" della pittura parietale rupestre... e ho detto tutto!
Secondo i presenti questa visita è valsa tutto il viaggio in Basilicata. -
I dipinti hanno un gusto assolutamente originale e particolare è il prato di fiori rossi su cui sembrano galleggiare le figure.
Fu affrescata tra la fine dell' VIII secolo e gli inizi del IX secolo (500 anni prima di Giotto) sulle pareti di una piccola chiesa scavata da monaci benedettini. Frequentata anche questa negli anni da pastori e pecore come del resto quasi tutte le chiese rupestri della zona, fu scoperta negli anni '60, ristrutturata utilizzando fondi privati e riaperta al pubblico solo qualche anno fa.
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