2 - Su Golugone e Sa Oche
Il giorno dopo, invece, il tempo è davvero brutto: c'è un vento fortissimo che fa correre veloci le nuvole in una continua alternanza di pioggia e... no, sole no... di poggia e nuvoloso.
Così ripieghiamo per una passeggiata di perlustrazione nella Valle del Lanaitto.
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La prima meta della passeggiata di perlustrazione sono le risorgive di Su Golugone. Qui viste dall'alto: l'acqua che si raccoglie nella Valle del Lanaitto spunta dal terreno nel laghetto che vedete qui sotto, sopra è tutto asciutto.
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Ci affacciamo sul laghetto.
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Dove il Macaco immortala le acque appena [i]risorte[/i] che partono di corsa verso il mare.
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Non ci credete che sopra sia tutto asciutto? Beh, nemmeno noi, e andiamo a controllare :-)
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Inquietanti nuvole nerissime si addensano sopra di noi... Forse è meglio tornare alle macchine... E forse è meglio farlo di corsa.
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Dopo uno scroscio imponente Giove Pluvio si calma un po' e traversiamo la piana del Lanaitto con i suoi carinissimi uliveti.
Sul lato opposto della strada c'è anche una immensa distesa di prato con la scritta [i]Orto Botanico[/i]... Misteri dell'Italia. -
Ricomincia a piovere e ci rifugiamo nella Grotta di Sa Oche (La Voce) che ha questo nome perchè in caso di forti precipitazioni urla in tutta la valle. Fortunatamente oggi sta zitta...
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Esploriamo la grotta: anche una giornataccia come oggi la stiamo rendendo interessante, via!
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Senza una muta da sub ci si ferma qui: dietro di me c'è un profondo laghetto. Nel 2005 con la muta andammo parecchio oltre: continua a lungo anche se all'epoca non avemmo il tempo di esplorarla tutta.
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Torniamo indietro... Ma piove ancora: pranzo al riparo dell'ingresso della grotta.
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Foto di gruppo.
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In una pausa fra un acquazzone e l'altro visitiamo il villaggio nuragico di Sa Sedda e sos Carros.
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Zorretta docet.
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Beh, come scelta del posto ai nuragici non gli si può dire nulla! Il panorama è fantastico: pensate che cosa doveva essere svegliarsi la mattina e avere davanti questa vista, invece del palazzo di fronte...
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Il culto delle acque: l'acqua era sacra per il popolo nuragico e le funzioni religiose si svolgevano in questi ambienti raccolti, con il bacile di pietra al centro colmo d'acqua.
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Ci dirigiamo poi all'ingresso della grotta di Su Bentu, meta delle prossime uscite, per localizzarne l'ingresso.
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Questa foto mi piace molto :-)
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Io, Max, Miao e Nathalie partiamo verso Tiscali sotto una leggera pioggerellina... Gli altri si recano alla fattoria di Topolotto dove ci aspetta un altro rituale sacro pagano: dopo il culto delle acque, il sacrificio del maialino affinché gli Dei facciano cessare la pioggia.
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Noi sbaglieremo strada e non arriveremo a Tiscali (avevamo davvero il tempo contato prima che facesse buio e l'aver perso una mezz'ora è stato decisivo). Però ci affacceremo su questo panorama che all'imbrunire è davvero spettacolare.
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Mentre gli altri ammireranno tutto il bendiddio della Fattoria di Topolotto: salami, lonzini...
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...Formaggi...
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...Il Summus Pontifex Maximus indossa il paramento da cerimonia.
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Dagli occhi di Riccardo compare tutta la gioia della fede negli antichi Dei... Certo che l'ostia della chiesa di oggi non regge molto bene il confronto...
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I bicchieri sono contati, guai a chi se lo perde!
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La sera facciamo giochi idioti come passaparola...
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...O nodo.
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Mentre Miriam comincia un complicatissimo conto della spesa che si prolungherà per ore ed ore...
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