5 - La Grotta Donini a Codula Orbisi
Torniamo alla Grotta Donini dopo 3 anni... E la troviamo ancora più bella! Non so come mai, ma oggi ne siamo ancora più impressionati che 3 anni fa! Una bellezza incredibile. Meno a lieto fine, invece, la passeggiata fatta dagli Zorri che non sono venuti in grotta...
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Ed eccoci pronti ad affrontare la Grotta Donini!
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La Grotta Donini finisce con questa cascata che riversa le acque del suo fiume sotterraneo nella Codula Orbisi. Dall'uscita al laghetto sottostante c'è una calata di una sessantina di metri. Ma come si arriva qui? Semplice, percorrendo in alcune ore il suddetto fiume sotterrano, a cui si accede...
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A cui si accede da qui! Ma come, non vedete l'ampio ingresso? Vabbè, ve lo faccio vedere meglio...
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Si entra da qui.
La natura ha pensato a tutto, ed invece dello spit si usa questa sorta di attaccapanni naturale per agganciare la corda. -
Poi si scende qui.
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Si percorrono alcuni bassi cunicoli, fino...
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...Fino ad una nuova calata, da cui si raggiunge...
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...da cui si raggiunge l'acqua.
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Ma per un po', fino alla prossima calata, la grotta rimane stretta.
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Ma già è bellissima da esplorare!
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Si prosegue... Fra poco ci sarà la calata che conduce al corso principale del fiume sotterraneo (ma della calata non abbiamo foto decenti).
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Ed eccoci qui: da adesso in poi gli ambienti della grotta hanno un' altezza enorme!
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In questi ambienti giganteschi l'acqua ha scavato la roccia creando mille sculture...
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...Ponti, buchi, passaggi.
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Un seme è nato nell'oscurità.
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Continuiamo l'esplorazione: l'acqua limpidissima e la roccia candida dalle forme incredibili creano un ambiente irreale.
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Manuela beve.
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Anche se stavolta abbiamo foto parecchio meglio della prima discesa di 3 anni fa, non sono che un'ombra della bellezza del posto.
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Manuela e la medusa.
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Mileto ha una nuova crisi mistica... La cosa cominci a diventare preoccupante!!
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A nuoto nel fiume sotterraneo della Grotta Donini.
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Una nuova calata verso uno scuro laghetto.
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La limpidezza dell'acqua è incredibile, non c'è un granello di terra.
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A volte il passaggio diventa largo poche decine di centimetri, ma alto oltre la portata del nostro fascio di luce.
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Ed alla fine ecco che compare l'uscita! Gli ultimi 100 metri li abbiamo fatti a torce spente, per gustarci il ritorno della luce: prima nuotando alla cieca, usando il tatto per orientarci, mentre lontano appariva un leggerissimo chiarore... Poi con il mondo attorno a noi che piano piano prendeva una forma visibile.
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L'ultimo laghetto prima della grande calata finale. Miao mette la corda per fare non so bene che tuffo acrobatico...
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L'ultimo laghetto da sotto.
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Ed ecco l'affaccio sulla valle: il laghetto al fondo della calata è a circa 60 metri o poco più, ma da qui non si vede ed il fondo della vallata è molto più lontano, così da creare un'uscita dalla montagna davvero mozzafiato!
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Mettiamo le corde. Scenderò per primo io inaugurando il mio discensore speleo nuovo di zecca.
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Max (mi pare) comincia a scendere.
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La cascata dal basso con Miao in calata.
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Ognuno scende a modo suo...
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Ognuno scende a modo suo...
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Inizia la risalita dalla Codula Orbisi a Campos Bargios.
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Ed eccoci qui in questa foto di gruppo!
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Ma perchè gli altri che non sono venuti in grotta ci chiedono di raccoglierli per strada? Eppure la macchina l'avevano... Che cosa sarà successo?
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Gli altri che sono rimasti fuori sono: Miriam che soffre di allergia alle grotte; David che ha l'influenza Z; Federica che non viene in grotta perchè ha paura di farsi male; Lucia che non ha mai fatto una grotta in vita sua; Nathalie che si è sbagliata.
I cinque decidono di farsi una passeggiata da me proposta che va da Campos Bargios al Nuraghe Mereu, un percorso davvero fantastico, anche se il tempo non è dei migliori. -
Purtroppo nessuno di loro indossa caschetto di sicurezza...
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...Ed è così che Federica scivola e si fa male ad un piede!
Certe cose con il caschetto non succederebbero!!! Tutti lì per lì credono che si tratti di una brutta storta o una slogatura, ma Federica non riesce a camminare dal dolore.
Così i nostri eroi prima la aiutano in questo modo... -
Poi David tenta con il buon vecchio cavacecio, l'ideale quando uno ha l'influenza!!
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Alla fine si opta per una sorta di barella umana...
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...Che fra tutti i metodi sembra essere il più efficace.
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Dopo un'allucinante vicenda di mala-sanità al pronto soccorso di Nuoro, Federica torna finalmente a casa alle 2 di notte con una diagnosi poco allegra: frattura di due ossicini del piede! (Ovviamente io come si chiamano questi ossicini non me lo ricordo, chiedetelo a David che sull'anatomia non lo batte nessuno!)
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