Esplorazione di Fosso Angileri

Vagavamo senza una meta precisa per i pizzi del Lago del Turano in cerca di qualche avventura, e abbiamo visto dei tizi in tenuta speleo da esplorazione, ci siamo fermati e chiacchierando abbiamo scoperto che uno di loro, Renato, è un buon amico di Michele Angileri: ci ha detto di avere esplorato varie forre con lui.
Abbiamo approfittato del fortuito incontro per chiedergli un suggerimento e lui ci ha segnalato una potenziale forra che, anche se piccola, meritava forse di essere esplorata (ci ha detto che se lo erano sempre ripromessi, ma poi non l'avevano mai fatto).
Così siamo andati: è il fosso senza nome su IGM che sta sul fianco di Morrone Pizzuto, di fronte al promontorio con il castello di Castel di Tora.
Essendo senza nome, a impresa compiuta, abbiamo deciso di dedicarlo a chi ha esplorato tante forre del Lazio, ecco quindi che ora si chiama Fosso Angileri :-)
La cosa più difficile è stata entrare ed uscire: la forra è recintata a monte e a valle con una rete blindatissima, credo a prova di cinghiale, con tanto di rinforzi a terra e grata d'acciaio dove passa l'acqua...

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Chi c'era e quando

Quando:

Gennaio, 2008

4 Zorri che non devono chiedere mai (perchè se chiedono poi qualcuno gli risponde, loro gli danno retta e finisce come al solito...)
Dicevamo: 4 Zorri che non devono chiedere mai si ritrovano al Lago del Turano!
Cosa fare? Un giro turistico organizzato?
Oppure c'è qualcosa di più stimolante, tipo qualcosa che non si può fare?
La seconda, ovviamente, e si parte per l'esplorazione.
Ecco la valle che ci ha consigliato Renato
Ma la forra è fortificata con una rete alta e rinforzata a terra con ferri elettrosaldati: in corrispondenza del fosso è insormontabile!
Ma con l'aiuto di qualche albero...
Arrivato a questo punto è fatta, ma a salirci non è facilissimo (vedete quanto è più in basso dietro?)
L'esplorazione si svolge in salita, in maniera assolutamente professionale, seguendo rigidamente i dettami della tecnica Procanyon dell'Associazione Italiana Canyoning: tutti provano ad arrampicarsi, quello che non precipita, ma arriva in cima, mette una corda per gli altri.
(Qui Zorro Topolotto lancia la corda a Zorro che ha appena conquistato la cima della cascatella).
Che salgono secondo le norme di sicurezza UIAA (termine nato dal grido che si fa quando si casca)
Altre immagini della tecnica Procanyon...
Altre immagini della tecnica Procanyon...
Altre immagini della tecnica Procanyon...
Altre immagini della tecnica Procanyon...
Piccole stalattiti fra le rocce
La suggestiva casa di un ragno
Il padrone di casa
Tecnica di risalita Procanyon, Maurilio è un maestro: notate come il piede sinistro scivola, ma non c'è pericolo, il quinto arto è saldamente avvinghiato alla roccia che gli sta dietro e fornisce un sostegno supplementare!
Siamo verso la fine, peccato che non è venuta bene la foto in cui franavo a valle con un albero caduto (a cui mi ero aggrappato per salire), era un spettacolo :-)
L'ultima cascatina, la più carina...
...Che però non è salibile e decidiamo di aggirarla.
(la cascatella è nel suo incavo a destra nella foto, noi aggiriamo la parete da sinistra).
Dove la forra termina a monte troviamo di nuovo le barricate come in riva al lago: qui bisogna salire sul corrimano (che scricchiola minacciosamente), quindi montare in piedi sul filo spinato e aggrapparsi all'albero stile pertica.
L'ultima fase.
Fine della forra.
Panorama sul Lago del Turano
Lago del Turano e Castel di Tora
Fine dell'avventura? Ma no: è ancora giorno!
Ad un punto informazioni sul parco ci fanno vedere la foto di una cascata particolare, andiamo a cercarla...
...con un sentiero tutto nostro!
Ci siamo quasi!
Eccoci qui!!
La cascata è molto bella, ma le foto non rendono, anche perchè cominciava ad imbrunire e venivano quasi sempre mosse...
la prima panoramica di Maurilio: la prossima sarà più dritta.
Concrezioni create dall'acqua: a volte interi rami diventano di pietra.
Fine dell'avventura
Si torna a Roma

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Fototeca dello Zorring - www.zorring.org

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