Luoghi segreti fra Fiora ed Olpeta
L'idea era questa: in un'estate caldissima che cosa c'è di meglio che scendere lungo un fiume dell'Etruria, che corre fra alti bastioni di tufo?
Il Canyon del Biedano lo abbiamo fatto tante volte, così optiamo per il Fiume Olpeta, affluente del Fiora, che nessuno di noi ha mai percorso. L'idea è di entrare nei pressi dei ruderi di Castro e proseguire nel sul canyon fino all'Eremo di Ripatonna Cicognina e di lì, magari, fino la Fiora.
Ovviamente la realtà sarà molto diversa dall'idea iniziale ...a cominciare dal fatto che partiamo nel primo giorno in cui fa freddo da un mese a questa parte!
Anche Conillo vuole dire la sua: i sui commenti alle foto sono in corsivo.
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Parcheggiamo vicino ai resti della città di Castro e scendiamo nel canyon dell'Olpeta.
Il nostro viaggio comincia in questa bellissima tagliata etrusca.Conillo: Mentre ci avviciniamo al fiume troviamo una antica strada scavata dai draghi!
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La tagliata etrusca del Fiume Olpeta è davvero profonda!
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Iniziamo a percorrere il fiume: riusciremo a farlo da asciutti, zompettando da un lato all'altro quando serve?
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NO!
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Avevo pensato di fare una passeggiata tipo quella al Canyon del Biedano, ma qui le pareti sono più distanti e la valle risulta invasa dalla vegetazione: di fatto si può camminare solo nell'acqua!
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Conillo: Mostri terribilissimi sono in agguato ad ogni angolo, ma io sono pronto ad ogni sfida!
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Continuiamo a scendere lungo il fiume, i nostri stessi passi rendono l'acqua torbida e ci fanno inciampare ed il percorso sta diventando un po' monotono, così...
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...Così, arrivati sotto lo sperone ovest di Castro, decidiamo di risalire, tentando di raggiungere i resti della città da qui.
Conillo: Dallo sperone ovest di Castro dovremmo essere in grado di penetrare nella città senza essere notati dai nemici!
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I resti di un grande ponte sul Fiume Olpeta e le tracce di un percorso incise nel tufo ci fanno ben sperare per un ingresso secondario alla città.
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E invece no! I bastioni di tufo sono altissimi: l'unica cosa da fare è procedere a mezza costa: alti sul fiume, ma alla base dei bastioni, pronti a sfruttare il primo punto di accesso!
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Alla base della parete di tufo incontriamo anche una bellissima vipera: Rossella quasi ci mette una mano sopra... Ooops! Di serpenti è facile incontrarne nel Lazio, ma questa è la seconda vera vipera che mi sia mai capitato di incontrare.
Conillo: I difensori di Castro hanno posto draghi striscianti a difesa delle mura, uno di questi ha quasi divorato Rossella!
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Ci fermiamo a mangiare in un antro etrusco piacevolmente fresco.
Conillo: E' giunto il momento di fare riposare un po' le mie truppe.
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Alla fine compare una crepa gigante nel bastione di tufo di Castro, riusciremo ad entrare?
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Io e Mileto apriamo la via!
Conillo: Avanti miei prodi!
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Niente da fare! Arriviamo molto in alto, guardate Corrado laggiù, ma non abbastanza da salire in cima.
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Alla fine raggiungiamo i resti di una antica porta: siamo a Castro!
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Una città con delle mura naturali così è praticamente imprendibile, se non dopo un duro assedio!
Conillo: Eh, si, eh!
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Ed un duro assedio fu quello che avvenne nel 1649, quando Papa Innocenzo X, in leggero dissapore con la famiglia Farnese, ne attacco il loro feudo di Castro.
Dopo una eroica resistenza, alla fine fine le truppe papali presero la città: gli edifici che crollano tipici dei film americani sono nulla in confronto a quello che il magnanimo papa ordinò di fare a Castro!
La città venne totalmente spianata e rasa al suolo: rimangono ruderi alti al massimo 50 cm, sopravvissuti solo perchè ricoperti dalle macerie. -
Della chiesa è rimasto l'abside, in quanto incassato nella roccia viva, non poteva essere demolito.
Conillo: Alla fine la città cade senza combattere: passerotti, merli, rospi, lucertole e tutti gli altri abitanti fuggono di fronte alla mia fiera armata! Ah, miei prodi!
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Prendiamo la macchina e raggiungiamo il Fiume Fiora, che è davvero bello: vogliamo visitare due eremi.
Il primo ha un nome assurdo.... Che infatti non ricordo, ora lo vado a cercare.... -
Si chiama Eremo di Ripatonna Cicognina (ve l'ho detto che aveva un nome strano) e si raggiunge attraverso questo campo di erba medica (dopo 700 metri circa, 10 minuti)
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Ed ecco l'Eremo di Ripatonna Cicognina annidato in uno spacco della parete di tufo.
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In salita verso l'eremo.
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L'interno dell'Eremo di Ripatonna Cicognina è incredibile!
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Sembra disegnato da M.C. Escher, vero?
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Ampia vetrata.
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Dal soggiorno un corridoio porta alle camere da letto; il bagno è in fondo a destra, ovviamente.
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Eremo di Ripatonna Cicognina
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Riprendiamo la macchina per pochi chilometri: ci dirigiamo alla volta del sentiero che porta all'Eremo di Poggio Conte.
Viaggiamo lungo il Fiume Fiora, che è bellissimo, ma sia io che Corrado ci scordiamo di fotografarlo :-( -
Arrivando all'Eremo di Poggio Conte un fico ha avvolto completamente una roccia. La foto non rende: solo girandoci intorno si capisce quanto è fico questo fico!
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Un grande anfiteatro cilindrico aperto a valle; una cascata entra dal lato opposto e crea un incredibile cono di pietra; una cengia a metà altezza dove, nella roccia viva, è stato scolpito l'Eremo di Poggio Conte.
Si, è un posto di una bellezza incredibile! -
Corrado sul cono di concrezioni sotto la cascata.
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Conillo sulle radici di un albero...
Conillo: Meritato riposo fra le radici di Yggdrasil!
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...Che salgono su su, fino all'eremo.
Conillo: Le radici di Yggdrasil salgono verso il cielo! (Mileto è già su perchè ha fatto il giro: non vale!)
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Ed eccoci saliti all'Eremo di Poggio Conte. Vi faccio vedere un po' di foto, anche se per rendere l'idea sarebbe servita una macchina ben più professionale, con tanto di cavalletto e super grandangolo.
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Eremo di Poggio Conte
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Eremo di Poggio Conte, i pilastri gotici.
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L'anfiteatro di tufo visto dall'alto.
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Eremo di Poggio Conte
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Eremo di Poggio Conte
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Eremo di Poggio Conte
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