Sardegna kayak e grotta con Rossano
Sarei dovuto partire con Giovanni e Nathalie, ma alla fine i due disdicono: Giovanni ha visto le previsioni del tempo e teme che ci sarà tanto vento, inoltre, per quel che si ricorda, in questa parte della Sardegna ci siamo già stati.
Sul fatto che questa zona l'abbiamo già vista si sbaglia, ma sul vento forte ha indovinato!
A sorpresa, invece, si aggrega il mio amico Rossano (un'altra avventura fatta con lui in Nuova Zelanda ancora attende di essere raccontata) che è in vacanza in Italia.
Ecco il racconto di una bella quanto strana avventura...
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E siamo partiti, il primo giorno di kayak è tranquillo, piacevole assolato.
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La costa è molto bella e piena di piccoli anfratti, qui a pausa pranzo.
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Si riparte.
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Alle 4 di pomeriggio troviamo questa bella spiaggetta dove decidiamo di sostare, anche per esplorare la costa retrostante.
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Nonostante la siccità pazzesca di quest'anno, trovo una vaschetta nascosta in cui fiorisce solitaria una ninfea!
Ma le ninfee sono endemiche in Italia? Oppure è arrivata a crescere qui chissà come? Comunque è bellissima :-) -
Passeggiata fra le rocce della costa.
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Rocce scolpite dal vento
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La sera a cena con uno splendido cielo stellato.
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La notte è molto ventosa e la mattina ci svegliamo con una sorpresa: il mare si è gonfiato con cavalloni che per un kayak sono un po' troppo... mortali.
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Rossano ed il mare: la nostra insenatura è molto riparata, ma le rocce sullo sfondo danno l'idea dei cavalloni, soprattutto se tenete conto che quelle rocce sono molto lontane.
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La decisione è presa: sposteremo i kayak più a monte e andremo via a piedi attraverso le montagne: torneremo quando passerà la bufera.
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Il vento è talmente forte che anche Conillo si nasconde nello zaino!
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Raggiungiamo una strada, facciamo l'autostop, recuperiamo la macchina e partiamo per Dorgali. Raggiungiamo Campos Bargios dove ceniamo battagliando con una tribù di maiali che cercano di autoinvitarsi al nostro desco!
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Dopo una notte freddissima, facciamo colazione e siamo pronti alla prossima avventura.
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La Grotta Donini ci aspetta.
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L'ingresso della grotta.
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Con la siccità praticamente non c'è quasi scorrimento, ma almeno i laghetti sono pieni.
Ma poco più avanti ci aspetta una sorpresa incredibile, un fenomeno ami visto, non solo solo da me, ma da nessun altro speleologo fra quelli che ho contattato!! ... -
Ci caliamo nel ramo principale del fiume e lo troviamo... Ricoperto di una schiuma alta anche 40-50 cm!
Il fenomeno è sicuramente naturale: non solo non c'è nessun cattivo odore, ma l'intero bacino idrico della Codula Orbisi è lontano da qualunque forma di inquinamento. -
Questa foto è quella che rende meglio l'idea dell'incredibile massa di schiuma.
Ne sono affascinato, nuoto spostando nuvole di schiuma in un'atmosfera surreale, devo dire che mi sembra bellissimo! -
Purtroppo la mia macchinetta sub non se la cava bene in grotta: questa foto è il meglio che ho per mostrarvi come la schiuma rivesta tutto, arrampicandosi anche sulle rocce laterali (vuol forse dire che è stata anche molto più alta?) e questo non solo all'inizio, ma lungo tutto il percorso del fiume sotterraneo!
Se sapete qualcosa di questo fenomeno, per favore, scrivetemi!! -
Tornerò in questa grotta con Scott e mi riprometto di portarci la macchina fotografica seria, quindi ora riprendiamo il racconto da quando usciamo dalla grotta...
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Mentre noi percorrevamo la grotta, Conillo esplorava la foresta: quella che si trova qui è una delle più antiche d'Europa!
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Conillo sulla cengia!
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Facciamo un po' d'ordine?
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Il vento cala un poco, torniamo a recuperare i kayak...
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Lungo la via del ritorno.
Da quando sono tornato in Italia sono dimagrito e mi sento veramente un fico ;-) -
Mentre ci avviamo ai kayak, Rossano prende una decisione: non continuerà il giro con me, ma si dedicherà alla montagna e alla via ferrata di Tavolara... Beh, per lui la Sardegna è lontana ed è normale che voglia fare più cose possibile.
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Così continuiamo il giro da soli, io e Conillo.
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Una spiaggia lungo il percorso, dormiremo qui.
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Io me medesimo
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Conillo che si staglia sulla scogliera al tramonto.
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Scogliere
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Raggiungiamo dove cominciammo il percorso con Giovanni nel 2011, ecco da dov'era che eravamo partiti!
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Esplorando le creste rocciose a picco su mare
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Che colori, eh?
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Raggiungiamo un'altra spiaggia molto bella su cui passeremo la notte.
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La laguna costiera
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La mattina dopo: il tempo sta di nuovo peggiorando e arrivano nuvole a mandrie.
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Raggiungiamo la Valle della Luna, sul promontorio di Capo Testa vicino a Santa Teresa di Gallura. C'ero già stato nel 2011, ma questa volta ho un nuovo obbiettivo: raggiungere la vetta di questa vertiginosa cresta rocciosa!
E non siamo solo io e Conillo, per questa impresa ci raggiunge... -
...Rossano!
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La scalata ci fa paura, sono concentrato e faccio poche foto... Ma è stata un'impresa bellissima, eccezionale!!
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Cercando la via per la vetta.
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Esultiamo, ma non siamo ancora in vetta: questa è l'anticima e se non arriviamo sulla cima vera e propria non avremo nessun sentiero per scendere!
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La Valle della Luna dall'alto.
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L'ultima parte della salita ci fa tribolare: la scalata non è difficile, ma senza corda fa abbastanza paura! :-)
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La vetta!
Rossano testa la forza del vento: ci si può buttare in avanti e si viene rispinti su. -
E' l'ultima sera prima che parta Rossano. Al tramonto, mentre andiamo in macchina, vediamo un castello sulla cima di un colle: possiamo trattenerci dall'assaltarlo? Vabbè, la risposta è ovvia, dai!
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Il forte visto dalla torre principale.
Avevate capito che la risposta alla domanda se potevamo trattenerci era "No", giusto? -
Gli alloggi della guarnigione.
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La torre sulla roccia.
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La rampa per tirare su i cannoni.
Ciao Rossano!!!!
L'avventura continua con Scott!
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