Sardegna in Kayak - 2013, Episode II
Nel 2011 eravamo stati in kayak in Sardegna, ed eravamo arrivati fino a Santa Teresa di Gallura. Decidiamo di continuare il nostro giro esattamente dalla spiaggetta in cui era terminato 2 anni fa. Il percorso si "arrotola" intorno ad isole ed isolette, mostrandoci luoghi meravigliosi. Il mare è freddo come non l'avevamo mai visto prima, a causa delle gelida primavera, molto poco primaverile, dei mesi passati. E' fine giugno e molte calette sono tutte per noi. Anche Zorro Borigeno ha pubblicato un racconto di quest'avventura. Come al solito sulle sue pagine compaiono senza pietà anche delle foto che noi qui non abbiamo messo ;-)
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Ecco la mappa del percorso così come apparirà dai rilevamenti del "Tamagotchi" di Giovanni alla fine dell'avventura. Ma andiamo con ordine....
La linea dritta è perchè si erano scaricate le batterie. Il colore blu e nero del percorso non risalta molto bene sullo sfondo del mare blu, ma per questo prendetevela con Google Earth.
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I kayak sulla macchina di Corrado... Conillo controlla che siano legati bene.
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Il girio di quest'anno comincia esattamente da dove era finito quello di due anni fa.
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Fra gli scogli della Marmolada.
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Per pranzare all'ombra ci si inventa di tutto; ecco le nostre splendide architetture di lenzuola.
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Quest'anno con noi c'è anche Nathalie!
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Il salto degli scogli di alga... Ormai questa foto è una tradizione :-)
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Questa zona è un meraviglioso susseguirsi di picchi di granito, che rappresentano un naturale parco giochi per degli Zorri che non vedono l'ora di arrampicarsi da qualche parte.
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Sylvia alla conquista della vetta.
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Corrado e Nathalie.
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Matteo in cima in cima.
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La mattina seguente (terzo giorno) lasciamo la Sardegna per raggiungere l'isola di Spargi.
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Ci fermiamo per pranzo sugli ultime metri quadrati di sabbia prima che la costa diventi completamente rocciosa, verso nord.
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Il mare dall'alto. Quegli scogli sembrano bellissimi, andiamoci!
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Una strana formazione rocciosa.
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Detto, fatto! E' talmente bello che facciamo anche il bagno!
Ma come, direte voi, in un posto così non facevate bagni ogni 5 minuti?
Magari! In realtà l'acqua di questo giugno era gelata come non l'abbiamo mai incontrata in tanti anni.
L'acqua smeraldina era una vera tentazione per gli occhi, ma spesso bastava toccarla per decidere di desistere :-( -
Sylvia e il granito.
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Causa vento forte ci fermeremo un giorno in più a Spargi, rinunciando alla traversata verso l'isola di Budelli.
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Corrado e Nathalie giocano con le sculture naturali dell'Isola di Spargi.
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Autoscatto sulle rocce. Questa foto con Corrado in costume adamitico costituisce un documento rarissimo, praticamente unico!
(teniamo la foto di piccole dimensioni, dai!) -
Tuffo!
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Giovanni ha sempre avuto un'inclinazione ad essere lo chef del gruppo, ma mai si era espresso ad alti livelli come quest'anno: un connubio di arte e professionalità dai gustosissimi risultati!
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Se fa caldo e gli altri sono rimasti indietro li si può aspettare a all'ombra.
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Nascoste fra le rocce dell'Isola di Spargi sorgono i resti di numerose fortificazioni della seconda guerra mondiale.
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Sylvia assalta la fortezza...
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...Nathalie pure.
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Per fermarci l'ultima sera a Spargi, prima di puntare La Maddalena, troviamo una spiaggetta abbastanza fuori dalle rotte turistiche (almeno a Giugno).
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Ed eccoci a fare il giro della Maddalena!
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Panorama di golfi ed istmi.
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Conillo ama comportarsi in maniera temeraria; per non perderlo in mare siamo costretti a fargli un imbrago di corda; per convincerlo ad indossarlo siamo costretti a chiamarlo "sciarpetta".
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La Maddalena, attracchiamo in uno dei più bei posti di tutto il percorso: un golfo da sogno circondato da scogliere e picchi di granito meravigliosi.
Cliccate sullo zoom per godervi al meglio i colori e la trasparenza dell'acqua. -
Naturalmente ci lanciamo subito tutti alla scalata dei suddetti "picchi di granito meravigliosi".
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Nidi d'aquila.
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Corrado e Nathalie.
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Percorsi di pietra.
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Il tramonto nel nostro golfetto magico ci regala colori fantastici, mentre sott'acqua...
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...Mentre sott'acqua strani mostri perlustrano il fondale e...
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...E bizzarre creature ci mostrano come un angolo di mare possa essere un mondo tanto vicino quanto lontano ed alieno.
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Facciamo una sosta a Palau per fare viveri e lasciare Sylvia... Che però poi cambia giustamente idea e rimane con noi: vabbè che avrebbe da fare a Roma, ma come si fa ad abbandonare un giro come questo, proprio prima di Caprera?
Ed eccoci di nuovo in kayak! -
Arriviamo sulla meravigliosa Isola di Caprera giusti giusti per l'ora di pranzo. Questa spiaggetta mi sembra adatta, no?
Si, lo so, uso l'aggettivo "meraviglioso" almeno una volta ogni 3 foto... Ma come altro definireste questi luoghi? -
Pranzo in spiaggia sull'Isola di Caprera.
(Come al solito vale la pena di zoommare la foto panoramica per goderla a risoluzione più alta). -
In un'insenatura accanto alla nostra spiaggetta giace una mummia (Che fai, Nathalie?)
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Conillo è estremamente soddisfatto di come procede l'avventura e accompagna Sylvia in un giretto sugli scogli.
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La spiaggia vista dall'alto durante il suddetto giretto.
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Ancora una fortificazione della seconda guerra mondiale: aveva lo scopo di controllare l'accesso ai bracci di mare fra Caprera e Palau.
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Cardi sulla riva.
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Ma perchè l'Isola di "Caprera" si chiamerà con questo nome?
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Il vento è ogni giorno più forte, ma il nostro comandante Conillo ci sprona a sfidare i marosi senza demordere.
Giovanni ha un rapporto un po' conflittuale con Conillo... Forse è per questo che è quello più preoccupato di tutti dalle condizioni del meteo. -
Raggiungiamo il golfo nell'estremità nord dell'Isola di Caprera, ci fermeremo a dormire qui.
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Ma come prima cosa pranziamo; sono le 15, ma prima non abbiamo trovato nemmeno un anfratto in cui sbarcare per varie ore.
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Dopo il pranzo pomeridiano partiamo a piedi alla ricerca di un posto incredibile che abbiamo visto dal mare, passandoci sotto in kayak.
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Case e edifici di servizio nascosti fra le rocce.
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Si tratta di alcune fortificazioni, risalenti alla prima guerra mondiale, quindi ben più antiche di quelle viste finora.
Sono costruite integrandosi con le forme della roccia circostante, per mimetizzarsi e rendersi invisibili.
L'invisibilità a volte lascia molto a desiderare, ma il risultato è un'architettura di grandissimo fascino, di cui vi regaliamo un po' di immagini. -
Non ricordano un po' Gaudì?
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Da qui si controlla la costa.
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Corridoio di servizio.
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Le varie torri.
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Il tempo è cambiato e tutto è avvolto in una coltre di nuvole, come avrete notato dalle foto precedenti. Ma al tramonto il sole ci si infila sotto ed illumina il nostro piccolo golfo con colori incredibili!
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Il nostro golfo si apre nascosto e riparato da queste scogliere.
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Giovanni cucina. Per l'ultima cena del nostro giro in kayak abbiamo anche trovato un tavolino dotato di una sola gamba!
Si, questa sarà l'ultima notte del nostro percorso: le previsioni per domani danno vento ad oltre 60 Km/h ed in aumento: sfrutteremo il lato riparato dell'isola per una ritirata strategica. -
Un ultimo bagno nell'acqua gelata prima di tornare alla civiltà.
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Ed eccoci arrivati: normalmente questa spiaggia è affollatissima, ma il vento di oggi, che alza nuvole di sabbia che quando colpiscono la pelle fanno quasi male, scoraggia gran parte degli avventori.
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Anche quest'anno il giro in kayak è finito... L'anno prossimo riprenderemo da qui. Chi vuole venire?
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