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La prima meta della passeggiata di perlustrazione sono le risorgive di Su Golugone. Qui viste dall'alto: l'acqua che si raccoglie nella Valle del Lanaitto spunta dal terreno nel laghetto che vedete qui sotto, sopra è tutto asciutto.

Ci affacciamo sul laghetto.

Dove il Macaco immortala le acque appena [i]risorte[/i] che partono di corsa verso il mare.

Non ci credete che sopra sia tutto asciutto? Beh, nemmeno noi, e andiamo a controllare :-)

Inquietanti nuvole nerissime si addensano sopra di noi... Forse è meglio tornare alle macchine... E forse è meglio farlo di corsa.

Dopo uno scroscio imponente Giove Pluvio si calma un po' e traversiamo la piana del Lanaitto con i suoi carinissimi uliveti.
Sul lato opposto della strada c'è anche una immensa distesa di prato con la scritta [i]Orto Botanico[/i]... Misteri dell'Italia.

Ricomincia a piovere e ci rifugiamo nella Grotta di Sa Oche (La Voce) che ha questo nome perchè in caso di forti precipitazioni urla in tutta la valle. Fortunatamente oggi sta zitta...

Esploriamo la grotta: anche una giornataccia come oggi la stiamo rendendo interessante, via!

Senza una muta da sub ci si ferma qui: dietro di me c'è un profondo laghetto. Nel 2005 con la muta andammo parecchio oltre: continua a lungo anche se all'epoca non avemmo il tempo di esplorarla tutta.

Torniamo indietro... Ma piove ancora: pranzo al riparo dell'ingresso della grotta.

Foto di gruppo.

In una pausa fra un acquazzone e l'altro visitiamo il villaggio nuragico di Sa Sedda e sos Carros.

Zorretta docet.

Beh, come scelta del posto ai nuragici non gli si può dire nulla! Il panorama è fantastico: pensate che cosa doveva essere svegliarsi la mattina e avere davanti questa vista, invece del palazzo di fronte...

Il culto delle acque: l'acqua era sacra per il popolo nuragico e le funzioni religiose si svolgevano in questi ambienti raccolti, con il bacile di pietra al centro colmo d'acqua.

Ci dirigiamo poi all'ingresso della grotta di Su Bentu, meta delle prossime uscite, per localizzarne l'ingresso.

Questa foto mi piace molto :-)

Io, Max, Miao e Nathalie partiamo verso Tiscali sotto una leggera pioggerellina... Gli altri si recano alla fattoria di Topolotto dove ci aspetta un altro rituale sacro pagano: dopo il culto delle acque, il sacrificio del maialino affinché gli Dei facciano cessare la pioggia.

Noi sbaglieremo strada e non arriveremo a Tiscali (avevamo davvero il tempo contato prima che facesse buio e l'aver perso una mezz'ora è stato decisivo). Però ci affacceremo su questo panorama che all'imbrunire è davvero spettacolare.

Mentre gli altri ammireranno tutto il bendiddio della Fattoria di Topolotto: salami, lonzini...

...Formaggi...

...Il Summus Pontifex Maximus indossa il paramento da cerimonia.

Dagli occhi di Riccardo compare tutta la gioia della fede negli antichi Dei... Certo che l'ostia della chiesa di oggi non regge molto bene il confronto...