No English version available for this Adventure yet, sorry. Photos are here, anyway :-)
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Passando per Vietri, a prendere Eliana alla stazione, non possiamo non dare un'occhiata ad una delle pochissime realizzazioni presenti in Italia di quello strano genio che è l'architetto Paolo Soleri: http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Soleri
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Il sentiero parte in salita...
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...Molto in salita, ma alla fine...
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Troviamo la zona di imbocco del canyon: il Vallone Nocito ci aspetta!
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Non serve a nulla calarsi da qui...
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...Si, questa calata si aggira tranquillamente camminando fra i cespugli, ma è troppo bella per non farla!
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Ed eccoci alla prima calata vera e propria, di una ventina di metri: Eliana è contenta, forse perchè ancora non sa bene cosa l'aspetta
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Ovvero un super mega calatone di cui non si vede nemmeno il fondo, ma si stima di una 70ina di metri.
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Zorro: "Questa calata è da 70 metri, ne hai mai fatte di così alte?"
Eliana: "No, massimo una ventina di metri"
Zorro: "Scendiamo in singola, sei mai scesa su corda singola?"
Eliana: "No"
Zorro: "Allora prendi il discensore speleo invece dell'otto, lo sai usare?"
Eliana: "No"
Zorro: "Ecco, si usa così. Hai paura?"
Eliana: "No, prima o poi tutti dobbiamo morire..."[b]Eliana, una piccola grande Zorra![/b]
Questo scambio di battute è avvenuto tale e quale a come è riportato. In particolare qui Zorro, coperto nella foto dal braccio del Macaco, sta facendo vedere come si usa il discensore speleo. sullo sfondo Miao scende e raggiunge gli altri.
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Macaco, Miao ed Eliana sono scesi, comincio a calarmi io, per ultimo verrà Maurilio. Arrivato più o meno dove in questa foto risulta essere Maurilio scopro una cosa abbastanza sgradevole...
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La corda si è completamente scalzata! L'anima è intatta, ma la calza è divisa in due! Cosa fare?
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Il tutto si è svolto ad una certa altezza, il fondo è 30-40 metri sotto, proprio alla base della foto.
Affronto la cosa razionalmente: la prima cosa che mi viene in mente è quella di bloccarmi sul discensore speleo subito prima del punto danneggiato, fare un prusik sulla corda con la longe, fare sulla corda un occhiello che chiuda il punto danneggiato fuori dalle parti in tensione, rimettere il discensore speleo sotto il nodo dell'occhiello e bloccarlo, sciogliere il prusik e riprendere la discesa.
Poi però alla razionalità subentra la pigrizia: vedo che con un minimo di pendolo posso agganciare la corda su una sporgenza rocciosa dal profilo arrotondato e fare in modo che la parte danneggiata rimanga nel vuoto senza toccare nulla... Mi pare più pratico, quindi faccio la dondolata e scendo, lancio un grido a Maurilio di fare lo stesso.
Razionalità: 0 - Pigrizia: 1
Alla fine non riusciremo comunque a capire dove e come la calza si possa essere danneggiata così. -
Inizia a piovere e la calata seguente la facciamo sotto i goccioloni... Meno male che dovrebbe essere un canyon asciutto! ;-)
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Mentre Maurilio si prepara a scendere noi ci rintaniamo al riparo di quello sgrottamento. Il Vallone Nocito qui è davvero imponente!
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Maurilio in calata sotto la pioggia.
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Macaco ci raggiunge nello sgrottamento con lo zaino del pranzo...
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Si mangia!
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Visto che la lunghezza del cordino ce lo permette, il recupero della corda lo facciamo dal nostro riparo... Fuori piove sempre più forte.
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La pioggia finisce come era cominciata e riprendiamo la nostra discesa. Qui il Vallone Nocito cambia completamente aspetto, portandoci ad un percorso immerso in una specie di giungla, molto bello.
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Come in ogni giungla che si rispetti ci sono le liane! ...Vabbè, però 'sta volta optiamo per usare le corde, va.
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In discesa nella giungla del Vallone Nocito.
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Ormai a fianco abbiamo un torrentello: le piogge di stanotte e oggi lo hanno chiaramente risvegliato.
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Calatone muschiosissime in un ambiente che, a parte la temperatura, sembra tropicale.
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Zorri nel Vallone Nocito.
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Zorri nel Vallone Nocito.
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Nei luoghi muschiosi e fangosi Eliana si lancia in atletiche scivolate e saltelli e solo il Macaco riesce a tenerle dietro. Io, Miao e Maurilio seguiamo più lentamente.
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Disarrampicata arboricola nel Vallone Nocito.
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Zorri nella giungla della Costiera Amalfitana :-)
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Disarrampicata arboricola nel Vallone Nocito.
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Ormai il torrentello ci accompagna stabilmente, sostenuto da pioggerelle passeggere.
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Arriviamo sull'orlo dell'ultima calata, ma da qui non sembra frazionabile se non da appesi... Il pezzo più lungo di corda che abbiamo (da un capo al punto che si è danneggiato) è 60 metri. Basteranno?
Troviamo una via alternativa fra rocce e boschi semi verticali e desistiamo. -
Alla base troviamo i resti di una casetta, siamo alla fine del fosso, ma prima una deviazione necessaria...
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...Siamo sotto la cascata che non abbiamo fatto. Forse la corda da 60 sarebbe bastata, in caso contrario in alto avremmo potuto sfruttare quel terrazzino e farci una sosta con un paio di spit (nella foto sembrano esserci 3 terrazzini, ma l'unico vero è il più alto, gli altri 2 sono effetti di luce)... Ma chi c'ha voglia di mettersi a piantare gli spit alle 7 di sera?
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Felcette
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La fine dell'avventura.
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Sul sentiero del ritorno nel cemento troviamo un graffito profetico che inneggia chiaramente al nostro passaggio!
Alla prossima avventura.
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