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Traversando i campi raggiungiamo Ponte Lupo. E' il più massiccio acquedotto antico del mondo e fa davvero impressione: una muraglia mastodontica che sbarra la vallata.
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Per prima cosa saliamo sulla cima, che spettacolo!
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Da qui Conillo si mette ai comandi e fa decollare il calabrone.
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Ponte Lupo, visto dal calabrone, si mostra in tutto il suo splendore!
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Saltiamo dentro le condotte dell'acquedotto facendo molta attenzione a non saltare dandosi troppo slancio!.
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Il salto nelle condotte dell'acquedotto di Ponte Lupo, visto dal dal calabrone.
Se ve lo state chiedendo: si, faceva paura! :-) -
Lo esploriamo per meno di 100 metri, ma chiaramente c'è da andare avanti chilometri (e se ci conoscete già sapete che prima o poi lo faremo!).
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Ma è giunto il momento rituale del passaggio sotto l'arco, il portale che separa un bucolico pascolo dalla forra dove regna un paesaggio magico e selvaggio.
(In parte rovinato, come al solito, da un po' di immondizia e rottami portati dalla corrente. Ma tutto sommato la valle è abbastanza incontaminata) -
La nostra avventura continua.
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La forra si biforca. Destra o sinistra? La decisione appare ovvia per due motivi:
- A sinistra non c'è acqua e noi cerchiamo una cascata, quindi destra!
- La carta IGM mostra che il ramo di sinistra raggiunge ben presto una fattoria (con dei ruderi che mi incuriosiscono molto: sarà un castello sconosciuto?), quindi destra! -
Ovviamente per la cascata si andava a sinistra, ma noi non lo sappiamo e procediamo arrampicandoci fra le rocce e guadando mille volte il torrente (in questa foto il torrente passa sotto un piccolo arco naturale), il tutto è molto divertente e avventuroso.
Camminando mi interrogo: ok, Luigi è un esploratore ed è passato di qua, ma per pubblicare in una guida un percorso così allucinante ci vuole un bel coraggio! :-) -
Continuiamo un guado dopo l'altro, un'arrampicata dopo l'altra...
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La progressione è tutto fuorché spedita, ma il posto è meraviglioso!
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Alla fine la vallata si avvicina alla superficie, confermando i nostri sospetti di essere nel ramo sbagliato.
Il posto in cui ci fermiamo a pranzo è qualcosa di meraviglioso, anche se nemmeno la foto panoramica riesce a renderne il fascino: il torrente arriva e fa una C che sgorga sulla sinistra della foto, oltre un laghetto, mentre davanti a noi si erge una sorta di collinetta di concrezioni coperta da un velo d'acqua. -
Sono le 2 di pomeriggio: pranziamo e ci sbrachiamo qui per un po'... (da sinistra a destra: Conillo, Barone e Maurilio).
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Dettaglio della palude
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Questo ramo della valle è lungo il triplo dell'altro, di quello che avremmo dovuto fare: cerchiamo di velocizzare il ritorno seguendo un sentiero dei cinghiali tracciato in quota...
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...Sentiero che ricorda molto una ferrata senza ferri :-)
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La valle alterna parti più rocciose a parti più giunglose.
(Firefox mi sottolinea in rosso l'aggettivo "giungloso". Oh poffarbacco!) -
Siamo nuovamente alla biforcazione alle 3 di pomeriggio... E che facciamo, ce ne andiamo senza vedere 'sta benedetta cascata? Eh no, eh!
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Qui la forra è subito rocciosa e profonda, molto meno giunglosa!
(Ora l'ho usato 3 volte questo aggettivo, posso scrivere all'Accademia della Crusca?) -
Conillo in esplorazione
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Barone in versione Aragorn
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Arrivati qui i miei amici si sdraiano esausti sulla ghiaia salutandomi con un: "Vai a vedere la cascata, poi ce la racconti!"
In realtà scoprirò che mancano 3 minuti alla meta, che purtroppo è completamente asciutta. Ho lasciato lo zaino da loro, quindi vi dovrete accontentare di una foto fatta col telefonino! -
Ed eccola qui la cascata: sorge in un punto davvero assurdo e quando c'è l'acqua deve essere qualcosa di meraviglioso!
Sono molto dispiaciuto di immortalarla solo con il telefonino... Ma poi Conillo di fa inaspettatamente decollare il calabrone, che bella sorpresa! -
La cascata asciutta vista dal calabrone.
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Ed eccoli, i ruderi a cui ho accennato prima: sono proprio qui sopra!
Direi che non è un castello: anche le mura della parte in rovina sono troppo sottili, tuttavia è davvero una bella ed antica fattoria! -
Sulla via del ritorno troviamo la faccia ovest di Ponte Lupo illuminata dal sole: abbiamo parecchio fretta, ma una foto al volo bisogna farla per forza!
Ci vediamo alla prossima avventura!
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