Trekking dei fiori della primavera

Partiamo!! Il tempo fa schifo, come previsto, ma non piove e questo ci basta per essere contenti in questo posto splendido che è il Prato di Campoli.

Eccoli, sono loro, i fiori della primavera! Con le violette il trekking inizia all'insegna dell'ottimismo.

In cammino nella splendida faggeta, ma la passeggiata bella e pianeggiante dura poco...

Infatti inizia la salita a Pizzo Deta, da Prato di Campoli sono più di 800 metri, circa 2 volte e mezzo la Torre Eiffel.

Zorrado in un raffinato ritratto di Topolotto.
Corr è venuto a farsi una passeggiata, ma ci abbandonerà nel pomeriggio per tornare a Roma in serata.

Come nella precedente edizione del trekking dei fiori della primavera, a metà pomeriggio, quando bisognerebbe cominciare a pensare a dove dormire, ci troviamo in mezzo a sconfinate distese di neve.

Dopo Zorrado, Topolotto ritrae me. Accondiscendo volentieri agli stimoli vanesi... e mi pubblico!

Zorra Polare allatta in cima alla montagna per fare onore al suo nome.

Decidiamo di puntare alla cresta che già ci aveva felicemente ospitato qualche anno fa con un campo che ricordo davvero bello.
Certo quella volta c'erano ameni praticelli dove ora imperversano gelide distese di neve... ma magari un angolino buono lo troviamo.

Noi andiamo in avanscoperta e spieghiamo dettagliatamente la strada a Miao per raggiungerci, lui poi ovviamente va tutto da un'altra parte.

Alla fine Lorenzo va in cerca dei dispersi, eccoli lassù che finalmente scendono verso il nostro versante (li vedete in cima in cima?).
Noi nel frattempo abbiamo trovato solo distese di neve su distese di neve, decidiamo di scendere un po' (il meno possibile) per trovare un posto decente per campeggiare.

Alla fine troviamo un posto: i Mirimiao montano la tenda nell'unico punto possibile, Lorenzo e Topolotto costruiscono un bivacco, mentre io mi piazzo l'amaca fra due alberi... Però la sala da pranzo è davvero spettacolare.

La famiglia Mirimiao fotografata da Miao.

L'accampamento: a sinistra la tenda, a destra il bivacco, al centro il fuoco...

...Poco più giù la mia amaca. Devo dire che il telo mimetico fa davvero onore al suo nome.

Colazione. Miao prepara la pappetta per Diana.
Miriam: Ma il pentolino che usi è pulito?
Miao: Vedi una sola cosa che sia pulita intorno a noi?

Il tempo ieri era brutto, oggi è peggio, ma ha piovuto solo un po' la notte (a dire il vero era nevischio), quindi siamo contenti così.

Rifacciamo in salita il pezzo sceso per trovare un campeggio, torniamo verso Pizzo Deta.

Le creste sono piene di splendidi crocus viola. Non è chiaro se sono quelli dello zafferano o semplicemente ci somigliano.

le creste, appunto.

Miriam con passeggero.

Le nostre strade si dividono. Io e Franco continueremo il trekking verso la Valle dell'Inferno e Trisulti, mentre gli altri con un lungo giro torneranno alla macchina per poi essere a Roma in serata.

Distesa di crocus in fiore.

Splendida valle verso Rendinara.

Scendiamo di quota e ritroviamo i faggi in veste primaverile, con le delicate foglioline nuove.

Stasera abbiamo intenzioni culinarie serie e deviamo verso una fonte per prendere tutta l'acqua che possiamo.

Doveva essere un soffrittino per 5, siamo solo in due... Ci toccherà sacrificarci ;-)

Fatto il soffritto si va di polenta. Ah, che splendida cena!

Ci addormentiamo sotto le stelle, ma poi la notte si mette a piovere. Poco male: avevo già montato l'amaca con il telo impermeabile, quindi mi basta infilarmici sotto. Però continuo a dormire per terra che mi piace di più.

Questa è la prima di 5 foto dedicate ad uno dei prati fioriti più belli che io abbia mai visto: orchidee di almeno 5-6 varietà diverse fitte come margherite...