La nostra avventura a cavallo
Benvenuti alla seconda puntata della nostra avventura in Mongolia! A questo punto potrebbe sorgere spontanea una domanda: "E la prima puntata dove sta?". Beh, prima o poi ci sarà, ma intanto cominciamo da questa, su!
Gli Zorri comprano dei cavalli e partono all'esplorazione delle montagne e delle foreste che circondano il Lago Hogsvol! Poi, quando uscirà la prima puntata, vi diremo anche cosa ci facciamo quaggiù a meno di 200 Km dalla Siberia...
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Arrivati alla guest house dove Miriam e Miao affitteranno i cavalli ci accordiamo con la loro guida sul percorso da fare. Vogliamo scegliere un percorso che ci permetta di fare il più possibile di strada in comune con il trio Miriam-Miao-Guida prima di separarci...
La guida guarda con interesse la carta geografica che in realtà per lui è poco più che un foglio colorato, però c'è la signora con il quaderno che gli legge i nomi dei luoghi (la carta è in russo) e fa da interprete: alla fine tiriamo fuori un itinerario decisamente buono. -
Facciamo i preparativi per la partenza, roba seria!
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Ed ora il punto cruciale, l'acquisto dei nostri cavalli!
La tipa della guest-house ha gentilmente fatto venire dei venditori con un po' di cavalli fra cui scegliere.
Dopo estenuanti trattative ci mettiamo d'accordo su un prezzo (200 euro a cavallo) che è sicuramente da rapina, ma molto più basso di quello di partenza... Speriamo di riuscire a rivenderli almeno alla metà. -
Ovviamente non compriamo a scatola chiusa, abbiamo il mitico Zorro Topolotto che controlla meticolosamente ogni quadrupede...
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...Mentre Flaminia fa la prova su pista.
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Ed ecco quindi la nostra mandria pronta alla partenza!
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Si parte!
Questo è Trogol, la guida di Miao e Miriam. In realtà non si chiama proprio così, ma il suono è molto simile... e poi il nostro soprannome è molto più pregno di significato!
Fra i bagagli di Trogol c'è una carcassa di pecora putrefatta che lui tutte le sere taglia a tocchetti per farne una zuppa. Poi per lavare la pentola... ci si prepara il tè. -
Il tempo mutava ogni 5 minuti, ma questa è una caratteristica non tanto della giornata quanto della Mongolia. Del primo giorno abbiamo pochissime foto: non eravamo ancora perfettamente a nostro agio sui cavalli. Qui io e Miao ci facciamo un pezzetto a piedi per sgranchirci le gambe.
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La mattina del secondo giorno, risveglio al campo.
Stiamo tutti bene apparte Flaminia: ieri sera ha avuto la pessima idea di assaggiare la zuppa di pecora putrefatta di Trogol ed ha passato la notte vomitando, oggi ha la febbre alta, ma stoica decide di continuare! -
E così eccoci di nuovo in marcia... Con Flaminia che cavalca persa nei suoi deliri di febbre, tipo cauboi ferito da una pallottola che dice al cavallo: "Riportami al renc!"
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Visti da lontano siamo splendidi, visti da vicino c'è qualche sproporzione fra le dimensioni del cavallo e quelle del cavaliere... Ma i cavallini mongoli sono così.
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Ogni tanto ci fermiamo per controllare che Flaminia sia viva.
Una delle scene migliori è stata quando si è alzata e ha detto: "Ok, va meglio, ripartiamo!" per poi crollare a terra 3 metri prima di raggiungere il cavallo... -
Sera: nuovo campo, l'acqua esce già giallina, pronta per il tè.
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Siamo accampati in questa valle qui.
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Eccoci al campo!
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Con la nottata Flaminia guarisce, oggi tocca a me: lo stoico Dottor Miao mi cura una piaga da sella che mi è venuta sul culo.
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Un dettaglio dei licheni.
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Un altro lichene con funghetti. Sarà stato difficile, direte voi, trovare dei bei licheni da fotografare...
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No, non eccessivamente difficile.
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Si riparte.
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Zorro Topolotto: ovvero un cauboi sardo in Mongolia.
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Miao aveva il cavallo più grande di tutti, era quasi normale... Notate la sella fatta con un tappeto persiano, lo hanno visto e gli hanno dato quella: la sua nobiltà si palesa senza che le barriere linguistiche la possano ostacolare.
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In marcia.
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Sir Zorro Miao è molto Narciso: mi ha chiesto di fargli questa foto, poi lo chiesto anche a tutti gli altri... Abbiamo circa 9 foto in 4 macchinette, tutte così ;-)
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Stiamo raggiungendo un passo importante, da cui scendere sull'altro versante della catena montuosa.
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In cima al passo si trova un antico luogo sacro, prima sciamanico, oggi buddista. Qualche scettico potrebbe pensare che questi luoghi sono solo frutto di superstizioni, invece...
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...Invece si compie il miracolo!!!
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Fiorellino micro.
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Ecco la nuova valle: rimango un po' indietro per scattare questo panorama, li vedete gli altri laggiù a destra?
Gli altri cavalli quando si allontanano dal gruppo iniziano a preoccuparsi e a nitrire e vogliono a tutti i costi correre dai compagni. Il mio cavallo, Eggi, invece è un solitario e non gliene potrebbe fregare di meno di dove vanno e cosa fanno gli altri. -
Il tempo cambia di colpo ed arriva una grandinata da far male! Poi dopo 10 minuti finisce... Vedete la grandine per terra?
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Si riparte. L'impermeabile di Flaminia fa molto Ladyhawke.
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Sono passati 3 minuti dalla foto precedente ed ora il cielo è blu.
Si cammina nel letto asciutto di un fiume: qui in Mongolia i fiumi sono asciutti, ma i prati che gli stanno intorno (e più in alto) sono tutti pieni d'acqua... Misteri della fisica. -
Ancora le montagne.
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Stiamo arrivando verso uno splendido prato...
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Tutti, apparte me che ho il culo dolorante rattoppato da Miao, si lanciano al galoppo in un carosello di cavalcate. Qui Miao sul suo cavallo.
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Flaminia sulla sua Fumina.
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Miriam e Franco. Far correre il cavallo di Franco è impossibile.
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Mentre Sylwia ha seri problemi a non far correre troppo il suo, Paz, che è inarrestabile. Così si pensa ad uno scambio...
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E così ecco Zorro Topolotto su cavallo Paz.
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La cena...
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...Il campo...
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...Ed il tramonto!
(lo confesso, la foto è HDR) -
Quarto giorno: dopo uno splendido bosco pieno di mirtilli...
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Si entra in un paludone infinito! In certi punti (ma non tenevo la macchina fotografica fuori, lì) i cavalli affondano fino alle ginocchia. Non so se da soli ci saremmo avventurati in un posto così, ma Trogol procede tranquillo...
Qui si vede anche Trolley, [i]lo malo caballo[/i] portatore dei bagagli, che, da quello stronzo bastardo che è, si fa tirare tutto il tempo. Scopriremo che l'unico modo per farlo camminare è che, mentre quello davanti lo tira, dietro ci stia qualcuno che lo prenda a scudisciate continuamente. -
Nel paludone infinito!
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Stasera siamo accampati nei pressi di alcune ger (o yurte che dir si voglia).
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Durante la cena vengono a trovarci due bambine mongole che, dopo aver simpaticamente fatto conoscenza, venduto un po' di latte ed essersi prese un regalino... Uscendo si fregano il pentolino-scodella di Sylwia. I mongoli sono così pure da bambini!
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Che cos'è, un incrocio fra una mucca ed un barboncino?
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Ma no, sono yak!
(notare sullo sfondo la ger con la parabola satellitare) -
Passiamo per un villaggio.
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Dove si crea subito un mercatino apposta per noi.
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Questo simpatico tizio ci insegna come utilizzare alcune ossa per fare divinazioni e prevedere il futuro. Purtroppo la sua spiegazione è tutta in mongolo... e così ci sfuggono alcuni dettagli.
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Si continua in un prato fiorito.
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Poi in un bosco.
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Poi in un bosco più fitto...
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Fiori.
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Il mio cavallo, Eggi, in un prato fiorito. Ho chiesto al vecchio proprietario come si chiamava e mi ha detto "Eggi"; ma nutro seri dubbi che abbia capito la domanda e che i mongoli diano un nome ai cavalli.
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Ceppo e fiori.
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Flaminia su Fumina.
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Le montagne lontano.
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Quando eravamo in paese due tizi hanno offerto una bottiglia di vodka a Trogol che si è felicemente ubriacato in loro compagnia... Poi per tutto il giorno si è comportato in maniera strana. Tutto sembrerebbe tranquillo, ma non ci fidiamo.... Così la sera al campo ci attrezziamo per fare i turni di guardia.
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La guardia va fatta preparati, così, dopo aver creato un po' di mazzarocchi contundenti, impartisco anche una breve lezione di scrima (o almeno di quel che mi ricordo della scrima, la scherma antica e medievale)...
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La mattina i cavalli ci sono ancora! Ma solo grazie ai turni di guardia: alle 5 di mattina si sono presentati i ladri di cavalli, che però vedendo Miriam sono scappati!
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La notte chi non era di turno dormiva comunque vestito e sarebbe bastato un grido della persona di guardia perchè l'intero Commando Zorrico si precipitasse fuori pronto al combattimento!
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Oggi giornata di guadi...
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...Guadi in delle valli splendide.
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Alla fine un nuovo passo con una altro luogo sacro e nella valle di là compare il Lago Hogsvol!
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Che pianta è? Boh!
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Il bosco vicino al lago
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Arrivo al Lago Hogsvol!
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Io e Flaminia restiamo indietro e già che ci siamo ci facciamo reciprocamente una foto: io...
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...e lei.
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Fiorellino!
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Ed ecco il nostro campo in riva al Lago Hogsvol, dopo tanti giorni a cavallo!
I nostri si mettono a pescare, ma non abbocca nulla per cena, fin quando.... -
...Fin quando prova Trogol ed acchiappa una trota.
La fortuna del principiante :-)
Chi è l'altro? Uno che passava di lì... -
Mentre Miao, Miriam e Trogol partono, noi decidiamo di fermarci un giorno a fare i bagnanti, in completo relax. Il lago è lungo 150 Km e largo 40, si fatica a non chiamarlo mare...
Durante il giorno faro due passeggiate a piedi, ed ecco cosa incontrerò... -
Questi fiori...
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Questi altri...
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...E questi altri ancora. Di solito mi piace capire che specie siano, ma qui non ne ho davvero idea...
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Su questi sono più preparato: sono una varietà mongola di Aquilegia, mi piacerebbe portarmi via qualche seme, ma anche i più vecchi sono ancora troppo acerbi.
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Carino questo, eh?
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Qui più da vicino.
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Sto su una lingua di sabbia che chiude una laguna all'interno del lago. Clicca sulla foto per vederla ingrandita.
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Tronco e pianta
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La foresta.
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Altri fiori... Che posto incantato.
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Visto che qui l'arma migliore per la pesca è la fortuna del principiante, Sylwia si scatena ed infatti rimedia 2 trote in pochi minuti.
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Aspettando la cena dopo una giornata rilassante.
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Poi, durante un altrettanto rilassante nottata, ci hanno fregato i cavalli!!
No, non ci siamo svegliati la mattina ignari di tutto: la cosa è stata molto più combattuta: alle 1:20 di notte mi sono accorto del furto che era avvenuto da non più di 10 minuti! A quel punto io ho provato ad inseguire i ladri di corsa, mentre Flaminia e Sylwia controllavano un'altra possibile direzione/nascondiglio.
Speravo che si sarebbero fermati per brindare all'impresa o che Trolley, la mala bestia, li avrebbe rallentati... Ma dopo un'ora di corsa al buio (in cui finivo sempre in mezzo ai pantani) ho capito che non c'era nulla da fare e sono tornato indietro.
Però sapevo che avevo seguito la giusta pista, c'erano le tracce, solo che loro erano molto più veloci di me! L'unica speranza era che domattina sarebbero per forza di cose dovuti passare davanti all'accampamento di Miao: li avrebbe visti?P.S. Notate che schifezza che sono le selle mongole!
[url=/avventura-mongolia/trekking-in-mongolia/]L'avventura continua a piedi...[/url] -
Incontriamo una simpatica tedesca con la sua guida che si segna meticolosamente tutti i marchi dei cavalli... Chissà se li ritroveranno mai?
Qui finisce la nostra avventura a cavallo e comincia quella a piedi...
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