No English version available for this Adventure yet, sorry. Photos are here, anyway :-)
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Siamo appena partiti e a questa risorgenza Silvano mi dice che è possibile, invece di fare il sentiero, percorrere il canyon in salita arrampicandosi e/o aggirando i salti più alti.
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Ovviamente non posso trattenermi e mentre gli altri continuano sul sentiero io mi lancio nella risalita solitaria del canyon.
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Foto dalla cima del salto più alto che ho scalato senza aggirarlo (anche perchè non si poteva). Questo faceva un po' paura...
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Continuo la risalita.
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Non mi ero aspettato che fosse tutto secco e ho una gran sete, quando finalmente compare questa sorgentella sono molto contento.
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La risalita continua, poi il canyon si apre...
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...La valle diventa molto larga e la vegetazione cambia completamente. Qui ritrovo il sentiero; sono circa un'ora dietro agli altri.
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Il sentiero nella vegetazione.
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Sopra di me incombono splendide pareti di calcare, sono bellissime e ricordano molto il Supramonte Sardo.
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Arriviamo alla hut, che è affollatissima per il ponte: lunedì è festa nazionale. Se ho capito bene si celebra un trattato fra Inglesi e Maori che ha portato alla pace fra i due popoli e che poi gli inglesi hanno ovviamente disatteso.
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Mattino seguente, la montagna è avvolta nella nebbia. Iniziamo la salita a Mount Owen.
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Poco dopo ci sembra di esserci lasciati la nebbia alle spalle, ma non sarà così: nuvole che corrono rapide faranno apparire e sparire montagne per tutto il giorno.
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Donato sulla riva di un laghetto, un [i]tarn[/i], lungo la salita.
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Ed ecco che compaiono le rocce fratturate di Mount Owen: per uno Zorro un posto così è un parco giochi incredibile!! (come al solito clicca sulla foto per ingrandirla: tutte le foto si ingrandiscono, ma non farlo con i panorami è un peccato!)
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Mi butto subito nel primo crepaccio che trovo: la roccia sembra un ghiacciaio pietrificato!
Patrick, il figlio di Silvano, mi vede e... -
...Si lancia pure lui fra i crepacci.
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Si, un altro panorama... E non ho fatto nemmeno 100 metri da quello precedente! Ma che ci volete fare, queste sculture naturali sono così belle che appena si apre un nuovo scorcio si resta ammirati e non si ci si può trattenere dal cercare di immortalarle.
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La salita verso la vetta continua.
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Ci fotografiamo a turno mentre facciamo i minchioni in questo archetto di pietra.
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Ed ecco avvicinarsi la vetta di Mount Owen.
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Foto di gruppo sulla vetta, mentre le nuvole corrono veloci dietro di noi. Siamo tutti tranquilli e contenti, ma non sappiamo il terribile rischio che stiamo correndo...
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[b]In una grotticella proprio sulla vetta, infatti, abita un drago terribilissimo![/b]
[i]In cima alle montagne meglio i draghi o le madonne? Secondo me molto meglio i draghi![/i] -
Silvano fotografa un ranuncolo.
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Dopo pranzo gli altri ripiegano verso la hut, io invece mi lancio all'esplorazione dei crepacci di roccia di Mount Owen.
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Ce ne sono di talmente profondi che sul fondo la neve non si scioglie mai... Ce ne sono anche di talmente profondi che il fondo... non si vede!
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A volte si riesce ad entrare in un crepaccio ed uscire da un altro.
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Alcuni sono delle vere sculture naturali.
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Neve perenne in fondo ad un crepaccio.
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In mezzo ad una roccia piatta... Blub!
Lo trovo meraviglioso. -
Un bacarozzo.
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Alla fine, a forza di scala qui e scala lì, farò tutto il giro di questo anfiteatro roccioso.
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Arrivo alla hut alle 18:30. Sono tutti preoccupati per la mia scomparsa! Mentre gli pensano a preparare i soccorsi... Donato si cucina e si mangia la cena alla faccia mia ([i]"Per soccorrerti a pancia piena"[/i], sostiene lui).
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Terzo giorno, si torna a casa. Lungo il sentiero c'è una [i]antica[/i] baracca dei cercatori d'oro.
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Mentre torniamo verso valle il tempo peggiora sempre più ed inizia anche a piovere.
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Ci fermiamo a mangiare qualcosa in questa grotticella.
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Le foreste di licheni mi affascinano sempre e gli dedico l'ultima foto della nostra bellissima avventura. Alla prossima!
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