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Durante il trekking incontreremo anche una grotta fantastica, con una sala enorme, alta oltre 80 metri (con in cima un occhio di luce che crea l'atmosfera di questa foto), e con splendide concrezioni.
Ad esplorarne tutti i cunicoli impiegheremo oltre un'ora... Qui pubblicamente su internet, però, non diremo dove si trova. -
La grotta, infatti, è tuttora perfettamente attiva (ogni stalattite ha la sua gocciolina) ed intatta. Chi è stato qui prima di noi non pare abbia pubblicizzato il luogo (non so come si chiama e non ho trovato alcuna informazione su di essa), quindi ci atterremo alla stessa linea di condotta evitando di dire in quale punto del nostro trekking abbiamo incontrato questa grotta e come ci siamo entrati.
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Procediamo nell'esplorazione: dal gigantesco ambiente principale partono vari percorsi ricchi di concrezioni...
Io e Gatto fra le stalattiti.
In grotta bisogna fare molta attenzione a non toccare stalattiti e stalagmiti con i polpastrelli: non solo per non sporcarle, ma anche perchè il grasso naturale della pelle danneggia la crescita delle concrezioni di calcare. -
Molto del suo fascino il Nuraghe Mereu lo deve alla sua posizione dominante sulla fantastica Gola del Gorropu, dove il Rio Flumineddu taglia il Supramonte in due.
Ma bando alle ciance: abbiamo finito tutte le scorte d'acqua e sentiamo tutti una gran sete (probabilmente dovuta più al fatto di non poter bere che a reali necessità), quindi ripartiamo a tutta birra verso il Flumineddu. -
...quello che ci perplime è come superare questi 60 metri di gelido e profondo lago sotterraneo senza bagnare tutti i nostri bagagli!
In questo tratto, infatti, il Flumineddu si getta in una grotta, completamente allagata, per poi uscire sull'altro versante. L'idea di gettarci anche noi dietro al Flumineddu non è per nulla allettante, ve lo assicuro! -
Così scaliamo la montagna (3° e 4° grado) fino ad affacciarci dall'altra parte.
Qui la parete è verticale e molto alta, quanto non si capisce, ma sicuramente troppo per le corde che abbiamo noi... Però compaiono dei rami di leccio a staccarsi dalla parete: quell'albero si dovrebbe poter raggiungere... ma poi? Da lì si potrà scendere con un'altra calata? -
Dall'altra parte la grotta lo lascia bloccato a metà parete, fortunatamente al sole.
Io e Gatto ci ri-arrampichiamo portando anche i suoi bagagli. Raggiunta la cima tiriamo dei sassi alla chioma del leccio che si vede da su: Topolotto la individua e ci da conferma!
Si trova parecchio in alto, troppo per la nostra corda, ma dal leccio e possibile calarsi alla sua grotticella e da questa sul fondo della valle: dividendo la discesa in tre tiri arriveremo giù salvando noi ed i nostri bagagli dal bagnetto refrigerante! -
Se volete fare anche voi questa arrampicata sappiate che si parte da qui. (verso l'alto sembra che lo strapiombo si attenui, ma è solo una deformazione prospettica della foto panoramica: in realtà continua sempre come in basso).
Incontriamo una tipa che attende i due scalatori; le chiedo qualche ragguaglio e mi dice che le difficoltà vanno dal 7b al 8c+... Masochisti!
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